21 Novembre 2024 - 18:37

Sapar. Squadra che vince non si cambia

Dopo due giorni di Assemblea a Rimini presso il quartier generale di IEG, l’Associazione Nazionale Sapar ha eletto la nuova presidenza confermando in prevalenza la squadra che aveva retto il

01 Giugno 2022

Dopo due giorni di Assemblea a Rimini presso il quartier generale di IEG, l’Associazione Nazionale Sapar ha eletto la nuova presidenza confermando in prevalenza la squadra che aveva retto il timone dell’associazione del gioco negli ultimi due anni e mezzo.

Domenico Distante è stato confermato nella carica di presidente, mentre la vicepresidenza è andata di nuovo ad Andrea Lo Massaro, dal Veneto, Sergio d’Angelo dalla Campania e Salvatore Pistoia dalla Sicilia occidentale. New entry il vicepresidente Andrea Soriano per l’Abruzzo/Molise.

 

“Questi ultimi quattro anni – ha commentato a PressGiochi il Presidente Distante – sono stati pesanti, soprattutto per la pandemia che ha costretto tante aziende a chiudere per molto tempo, più di altri settori. E tante, purtroppo, non hanno più riaperto. Non ce l’hanno fatta. Ma il rammarico più grande è che Governo e Parlamento non sono riusciti a varare il riordino del settore. Con le concessioni scadute e quelle in scadenza era sicuramente una priorità e abbiamo sollecitato costantemente il mondo politico. Ma non c’è stato niente da fare. La legislatura non è ancora finita ma non ci sono i tempi tecnici. Non potranno farcela entro il prossimo anno, la scadenza naturale di questa legislatura. E questo significa che si andrà avanti con proroghe. Perché se i bandi non indicano certezze su come svolgere l’attività, nessuna impresa sana può pianificare gli investimenti richiesti.

In questi anni abbiamo lavorato molto per far superare i pregiudizi nei confronti della categoria, ma va dato atto che da parte dei politici c’è stata la capacità di ascoltare e approfondire. Anche i 5 stelle sono oggi aperti al confronto. Questo, però, non ha sbloccato il riordino del settore. E invece di fare i bandi per le nuove concessioni, siamo qui con le proroghe”.

“Siamo sicuramente un’ottima squadra – afferma Salvatore Pistoia – e sono felice che tutti i delegati nazionali abbiano voluto riconfermarci. In questi due anni abbiamo fatto sentire alla politica la nostra voce e l’importanza di questa filiera. Questo è un momento difficile visto che andiamo verso il riordino del gioco e il nuovo bando che potrebbe essere messo a gara tra il 2023/2024. Il bando per come è strutturato elimina la figura del gestore e ci tenevamo a continuare a lavorare su questo tema. Lavoreremo con impegno massimo sulla legge delega e sul bando di gara, il nostro obiettivo primario è la salvaguardia della figura del gestore e con essa di tutte le piccole e medie imprese che fanno parte di questa rete”.

La necessità di intervenire nel riordino dei giochi è sentita anche dal vicepresidente Andrea Lo Massaro: “Tra i progetti futuri in campo ovviamente massima attenzione al riordino e all’importanza di dare ai gestori la possibilità di ampliare la propria offerta guardando a 360 gradi al mondo dell’intrattenimento ma anche alla gestione dell’online. Un occhio di riguardo va dedicato agli eSport. Siamo attenti all’evoluzione del mercato e cercheremo di cogliere gli input che verranno anche dagli stessi giocatori.

Ho a cuore il settore dei giochi di puro intrattenimento. In questi ultimi anni la sfida che mi ha messo più in gioco è stata sicuramente il riordino dei comma 7 che ha sbaragliato le carte dopo una ripartenza difficilissima di 18 mesi di pandemia. Per le aziende e per le associazioni questo riordino ha richiesto un duro impegno alla ricerca di soluzioni da proporre ad ADM per snellire il processo richiesto. Sui Comma 7, ancora ci sono temi da risolvere, in primis le omologhe che devono essere fatte in maniera più light, categorie di apparecchi che dovrebbero uscire da questa normativa perché non lo meritano, inoltre va dato più tempo alle imprese che hanno investito prima del giugno 2021 in apparecchi che non avranno modo di omologare prima di dicembre. Un occhio di riguardo va posto infine a tutti gli apparecchi ante 2003” ha concluso.

Secondo il vicepresidente Sergio D’Angelo nuove opportunità per il settore potranno arrivare dallo sviluppo dei Comma 7C. “Con grande soddisfazione – ha detto a PressGiochi – sono stato rieletto tra i vicepresidenti di Sapar. Una grande opportunità. Adesso parte il lavoro più duro perché viviamo un momento difficilissimo in questo settore e c’è tanto da lavorare. In Campania grazie al lavoro di dialogo e collaborazione svolto con le istituzioni abbiamo ottenuto una delle migliori leggi regionali. Il lavoro che ci spetta è soprattutto cercare di far capire alla politica l’importanza della filiera del gioco in Italia, tra le più importanti a livello industriale. Oggi abbiamo un riordino da fare, la filiera occupa 150mila persone circa, se la valorizziamo e contrastiamo il gioco illegale riusciremo a dare nuova occupazione ai giovani ed aumenteremo le entrate per lo Stato. Questi sono i primi obiettivi: dare certezza al settore permette agli operatori di pianificare nuovi investimenti, cosa oggi non possibile a causa del mancato rinnovo delle concessioni. Il nostro settore deve guardare anche alle nuove opportunità che può riservare il comparto dei Comma 7 C, regolarizzare un settore significa dare lavoro alle imprese, una nuova sfida che può dare nuove opportunità”.

Infine l’importanza dell’apertura al dialogo e del lavoro di concertazione è stata ribadita da Distante che ha ricordato: “Ho sempre creduto nel dialogo. E nel corso dell’emergenza pandemica abbiamo anche realizzato iniziative comuni con chi sembrava avere interessi diversi. In realtà, abbiamo tutti un unico obiettivo e dobbiamo lavorare tutti insieme per potere ottenere dei risultati. Lavorare bene, con regole certe e che tutelino le imprese e il giocatore. Questo è l’interesse di tutti e non ha senso andare in ordine sparso. Ognuno con il suo ruolo, è chiaro. Perché il concessionario ha un ruolo diverso dai gestori e dagli esercenti. E ciascuno deve rivendicare le proprie ragioni. Penso, ad esempio, agli esercizi pubblici, che spesso ospitano le awp: non è facile gestire un bar e affrontare i problemi quotidiani con le normative che sono sempre più complesse e con la clientela che ha esigenze spesso difficili da conciliare. Sono problemi diversi da quelli dei gestori, ma dobbiamo fare fronte comune quando si parla di problematiche relative al gioco. E proprio durante il lockdown siamo riusciti a organizzare delle manifestazioni unitarie e siamo riusciti a far sentire la nostra voce in modo molto più efficace. Dialoghiamo e collaboriamo con tutti. Purché non si metta in discussione il ruolo del gestore. La nostra figura è un presidio di legalità sul territorio. Ci assumiamo tanti rischi, come i furti e le rapine a danno dei nostri agenti, senza che però possiamo mai mancare il versamento del preu! E abbiamo fatto capire come la presenza del gestore sul territorio garantisce il giocatore e il fisco. Questo è l’unico punto sul quale io non accetto alcuna discussione”.

 

Cristina Doganini, Giampiero Moncada – PressGiochi

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