24 Novembre 2024 - 14:47

Sapar: “Non ci stancheremo di ripetere che il gioco legale è l’argine alla criminalità”

“E’ apparso sul giornale “L’Essenziale” un articolo a firma di Vittorio Mete, professore associato di sociologia politica presso il dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Università degli studi di Firenze

10 Gennaio 2022

E’ apparso sul giornale “L’Essenziale” un articolo a firma di Vittorio Mete, professore associato di sociologia politica presso il dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Università degli studi di Firenze che definire alquanto discutibile sarebbe un eufemismo”.

Così scrive l’associazione Nazionale Sapar che commenta: “Già il titolo che questa testata utilizza “I profitti delle mafie nel gioco d’azzardo” la dice lunga sull’entità del contenuto.

Secondo Mete la mafia si insinua nel gioco legale e guadagna dalle slot machine.  Falso. A dirlo non siamo solo noi di Sapar, ma più di una volta è stato il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, ma anche tutti procuratori della Repubblica, ad accendere i riflettori sulla criminalità che non si insinua nel gioco legale, ma nel gioco online e nelle bische clandestine. Se il professore non ricorda i vari interventi dei magistrati italiani, non abbiamo problemi a rinfrescargli la memoria.

Sembra, infatti, che il professore Mete abbia scritto questo articolo prima del 2004, quando cioè non c’era nessuna regolamentazione del gioco e quando la criminalità faceva affari. Da quando c’è stata la regolamentazione, invece, c’è stato un evidente argine a questo fenomeno.

Ad oggi, quindi, il problema, non sono le sale slot, ma tutto in mondo del gioco illegale che avanza in maniera preoccupante e che apre sempre più spazi alle frange criminali.

Anche i numeri a cui Mete fa riferimento non sono completamente corretti. Ma noi siamo qui anche per fugare dubbi e arginare le fake news. I dati riportati da Mete nell’articolo per l’anno 2019 si riferiscono alla raccolta e non alla spesa effettiva al gioco online: la spesa è passata da 1,8 milioni a 2,6 milioni nel 2020 rispetto al 2019. Ovviamente, speriamo che chi ha scritto l’articolo sappia la differenza tra spesa e raccolta.

Inoltre, perché denigrare le slot machine definendole testualmente “macchinette mangiasoldi”? E soprattutto perché il sociologo non parla anche delle scommesse, dei Gratta e Vinci, del Lotto ecc. ma si accanisce senza motivo contro le slot machine?

Non capiamo perché il professore parli per 2/3 dell’articolo delle mafie che imperano nel gioco legale, mentre solo alla fine afferma che la situazione è cambiata e che il problema è il gioco illegale.

Vogliamo, infine, ricordare al professore e a tutti coloro che prima di scrivere non riflettono e ignorano la materia un concetto fondamentale esposto da chi conosce bene questo settore: il gioco legale è l’argine più importante alla lotta contro la mafia. Non ci stancheremo mai di dirlo”.

 

PressGiochi

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