“La retroattività imposta dal Pd altro non ha fatto che affossare gli investimenti di chi aveva deciso di investire in un settore legale come quello del gioco. Una legge, quella…
“La retroattività imposta dal Pd altro non ha fatto che affossare gli investimenti di chi aveva deciso di investire in un settore legale come quello del gioco. Una legge, quella approvata dalla maggioranza di centrosinistra, che non ha neppure portato a dei risultati concreti sul fronte della lotta alla ludopatia, visto che la richiesta si è spostata sui canali del gioco on line”. Lo ha dichiarato il consigliere della Lega, Angelo Dago, in considerazione dell’inizio della trattazione delle proposte di legge presentate dal collega di partito Claudio Leone, per la modifica della legge regionale 9/2016 sul contrasto e la prevenzione del gioco d’azzardo patologico.
Dall’introduzione della retroattività del distanziometro con la suddetta legge votata dalla giunta Chiamparino, sono aumentati in via esponenziale i fenomeni illeciti legati all’espansione del gioco illegale. Infatti, l’applicazione di questa misura restrittiva ha favorito l’azione espulsiva delle imprese del settore del gioco pubblico ad appannaggio del sistema illegale, che ha prontamente riempito i vuoti territoriali lasciati dall’offerta regolamentata. L’inesorabile riduzione delle attività del comparto del gioco legale, ha prodotto importanti ricadute sul piano occupazionale arrecando allo stesso tempo un importante danno in termini erariali allo Stato.
Le proposte di legge presentate dal consigliere Leone, hanno l’obiettivo di sanare il grave errore che ha compromesso la tenuta del settore gioco pubblico calpestando i diritti di migliaia di lavoratori. Lo stesso rappresentante leghista ha espresso dubbi circa l’effettiva efficacia dei limiti distanziometrici: “A causa dell’introduzione del principio di retroattività ci sono stati evidenti ed oggettivi danni al nostro tessuto imprenditoriale, con tante attività che si sono viste negare il diritto acquisito di offrire gioco legale. Allo stesso modo dobbiamo verificare con dati reali e non semplici sensazioni l’efficacia del cosiddetto “distanziometro” dai luoghi sensibili nel contrasto al gioco d’azzardo patologico. In quest’ottica dobbiamo immaginare un nuovo impianto normativo che regoli il settore e tuteli il diritto d’impresa, per arrivare a una nuova legge regionale che sia il più possibile condivisa anche con le minoranze. Sarà un lavoro sicuramente lungo e costruttivo, che verrà portato avanti nelle prossime sedute attraverso il confronto con tutti i soggetti e le realtà coinvolte. Lasciare in mezzo alla strada chi ha deciso di investire in un settore legale non è una buona risposta da parte della Regione. È necessario sanare un problema che ormai ci trasciniamo da quattro anni”.
E’ pertanto indispensabile una nuova legge regionale che tuteli il sistema imprenditoriale legato alla filiera del gioco pubblico, costituito da piccole e medie imprese, e restituisca pari diritti ai lavoratori del comparto.
PressGiochi
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