12 Gennaio 2025 - 05:29

Sanna (AIAF): “Limitazioni d’orario e distanziometri serviranno a ben poco”

“Noi di A.I.A.F. continuiamo a sostenere che limitazioni d’orario e distanziometri serviranno a ben poco. Si potrà effettivamente assistere nei prossimi mesi ad una riduzione dell’azzardo “classico” – fermo restando

11 Settembre 2017

“Noi di A.I.A.F. continuiamo a sostenere che limitazioni d’orario e distanziometri serviranno a ben poco. Si potrà effettivamente assistere nei prossimi mesi ad una riduzione dell’azzardo “classico” – fermo restando l’inevitabile crescita dell’online -, ma il boom di un fatturato ancor più grande e mai visto prima arriverà poco dopo”.

Lo afferma a PressGiochi il presidente dell’AIAF, Riccardo Sanna commentando l’intesa raggiunta tra Governo ed Enti locali in Conferenza Unificata sul gioco.

 

Che cosa pensa dell’intesa Stato – Regioni sul gioco d’azzardo?
“Sorrido…”.

Per quale motivo?

“Sostanzialmente per un motivo molto serio che trascina con sé tutta una serie di altre ragioni”

Ci vuole spiegare?

“Soffermiamoci anzitutto sulla recente ridefinizione dell’azzardo: gioco pubblico. Questo – a mio avviso – è un tentativo, neppure troppo velato, di espandere nel prossimo futuro l’azzardo anche ai minori”.

Si tratta di un’affermazione molto forte

“Mi sostiene il pensiero che nel corso della storia innumerevoli eventi ritenuti inizialmente impossibili si siano tuttavia verificati”

Approfondiamo?

“Partiamo dalla semplice analisi semantica di gioco pubblico.
Il gioco è essenziale e vitale per la crescita armonica e sana di ciascun bambino ed attiene a tre aspetti importanti e in costante evoluzione nel giovane: l’aspetto cognitivo, relazionale ed affettivo. Strumento, il gioco, utilizzato fin dalla più tenera età in casa e a scuola. Pertanto la sua valenza è esclusivamente ed unicamente costruttiva e nulla ha da spartire con l’azzardo.
Pubblico è – dalla sua etimologia – ciò che appartiene a tutti, che è di tutti, che riguarda tutti. Racchiude in sé un’accezione assolutamente positiva che rimanda a valori quali condivisione, fratellanza e partecipazione; anche qui il rimando è benefico.
L’utilizzo della definizione “gioco pubblico”, quindi, è marcatamente fuorviante, dal momento che descrive un contesto pulito ed attraente.
E’ profondamente scorretto, dunque, accostare “gioco pubblico” all’azzardo: rischio e intento sono attenuarne pericolosità ed effetti nell’immaginario collettivo; è così che si scombussolano le menti”.

Perché, secondo lei, si vogliono coinvolgere anche i minori?

“Perché tutto porta a questo: in un parco pubblico tutti possono entrare, altalene e scivoli sono i giochi preferiti dai bambini. In un contesto di gioco pubblico tutti avranno accesso, applicazioni su smartphone e tablet saranno i dispositivi preferiti dalle nuove generazioni.
Ed è per questo che noi di A.I.A.F. continuiamo a sostenere che limitazioni d’orario e distanziometri serviranno a ben poco. Si potrà effettivamente assistere nei prossimi mesi ad una riduzione dell’azzardo “classico” – fermo restando l’inevitabile crescita dell’online -, ma il boom di un fatturato ancor più grande e mai visto prima arriverà poco dopo.
Stanno educando nonni, genitori ma soprattutto figli a migrare dalla strada (punti scommesse, tabaccai, bar, ecc…) allo schermo di uno smartphone: l’esempio che il “presidente” di 10&lotto dà è eclatante ed esemplificativo, lui gioca pubblicamente maneggiando un telefonino.
E vietare severamente ai minori di 18 anni un parco pubblico o un gioco pubblico sarà un’assurda contraddizione.
Troveremo normale, ahimè, vedere un bambino giocare pubblicamente grattando sullo schermo, così come continuiamo a trovare assolutamente normale non investire in Cultura e Bellezza”.

Ma molti parlano di vittoria e di piccoli passi in avanti 

“Mi permetta di nuovo un sorriso…”

 

MV – PressGiochi