A San Vito al Tagliamento dopo che la prima asta è andata deserta, il Comune ci riprova con un secondo bando, ribassando il prezzo d’affitto mensile delle Ostarie furlane. Il
A San Vito al Tagliamento dopo che la prima asta è andata deserta, il Comune ci riprova con un secondo bando, ribassando il prezzo d’affitto mensile delle Ostarie furlane. Il nuovo gestore deve proporre prodotti a km zero, nessuna slot e ospitare eventi del Comune.
«Scopo di questo locale, inserito nel contesto storico e culturale della cittadina – recita il bando – non è semplicemente quella di pubblico ristoro, ma anche punto di incontro e di socializzazione, in stretto rapporto con lo sviluppo delle attività di promozione turistica e culturale promosse dall’amministrazione, facendo conoscere San Vito e i suoi prodotti tipici». Per il Comune, il locale «Collocato all’interno del centro storico della cittadina – dice una nota dell’amministrazione retta da Antonio Di Bisceglie – può rivestire un ruolo centrale per la comunità, con ritorno per le attività economiche».
Il gestore avrà l’obbligo di condurre in proprio dell’attività, senza l’affidamento a terzi. Nel menu che verrà elaborato dal futuro gestore – che l’amministrazione conta di assegnare dopo il forte ribasso – ci devono essere ogni giorno almeno cinque piatti tipici della cucina friulana. Per la preparazione dovranno essere usati preferibilmente prodotti della filiera corta locale o presidi Slow food per una migliore valorizzazione del territorio, specificano dal Municipio. Non solo: niente plastica per le stoviglie, ma solo materiale ecosostenibile. Non dovranno essere installate slot-machine né altre tipologie riconducibili al gioco d’azzardo.
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