Ornella De Rosa , docente di Storia del gioco pubblico in età contemporanea ha annunciato un progetto di studio sul gioco e i giovani nel mezzogiorno presentato dall’Osservatorio internazionale sul
Ornella De Rosa , docente di Storia del gioco pubblico in età contemporanea ha annunciato un progetto di studio sul gioco e i giovani nel mezzogiorno presentato dall’Osservatorio internazionale sul gioco presso l’università di Salerno.
“L’Osservatorio ha presentato un progetto di studio sul gioco e i giovani per analizzarne la diffusione nel Mezzogiorno – ha annunciato Ornella De Rosa-Dai primi dati emerge che l’Agro rappresenta la realtà più debole dell’intero Sud Italia. Nell’Agro i nativi digitali hanno una maggiore possibilità di entrare nel gioco on line”. Un primato negativo, secondo la docente dell’Unisa, basato sul fatto che i giovani di questo comprensorio non individuano prospettive per il loro domani.
L’intervento della professoressa commentando i dati della Gedi relativi al 2016 per spesa pro capite nell’Agro nocerino destinata a giocare con slot e altri apparecchi elettronici, e che vedono solo a Nocera Inferiore andati in fumo circa 57milioni di euro in un anno.
A queste cifre ribatte Sergio D’Angelo , presidente della delegazione Campania dell’associazione Sapar.
“I Monopoli di Stato, per il 2017, danno come spesa pro capite mediamente un terzo di quelli riportati dalla Gedi per il 2016 (a Nocera Inferiore sarebbe addirittura di un quinto, ndr). Va poi specificato che la spesa pro capite è una cosa e il giocato è altro. In pratica, il giocatore investe una somma di denaro e le slot ne restituiranno il 70% che viene spesso rigiocato e quindi alla fine sommando quanto giocato sembra una cifra enorme ma in realtà dalle tasche dell’utente sono usciti solo i soldi messi all’inizio”.
“Con le slot ci accorgevamo che c’era un problema gioco d’azzardo, oggi, con l’on line tramite computer e smartphone questo fenomeno viene occultato”, ha sottolineato la professoressa De Rosa-Esiste un nuovo pericolo soprattutto per i minorenni, tramite gli e-sports, ossia videogiochi che per progredire nelle attività necessitano di acquisiti di crediti o monete virtuali, un sistema per mascherare l’azzardo che c’è dietro e la cui gestione è spesso in capo a società straniere senza alcun controllo né entrate per lo stato italiano. Lo stesso accade con molti casinò on line. Va ricordato, inoltre, che tante banche intestano carte di credito anche a 14enni che così possono giocare senza controllo”.
Per affrontare il problema ludopatia legato alle slot D’Angelo chiede di tornare un po’ al passato: “Questi apparecchi sono apparsi nel 2003, si poteva giocare massimo un euro a partita che non poteva durare meno di sette secondi. Oggi, la legge consente di giocare fino a 10 euro a volta e per una durata della partita di due secondi. Legalmente siamo passati da uno strumento di intrattenimento a uno di puro azzardo. Propongo di istallare di macchinette con giocate massimo di 50 centesimi a volta e durata della partita minima di 12 secondi. Sarà difficilissimo giocare grandi somme”.
PressGiochi