Sono cinquanta gli imputati attesi dall’avvio a breve del processo “Jamme jamm”, dall’omonima inchiesta istruita con il coordinamento della Procura antimafia di Salerno contro una associazione a delinquere finalizzata al
Sono cinquanta gli imputati attesi dall’avvio a breve del processo “Jamme jamm”, dall’omonima inchiesta istruita con il coordinamento della Procura antimafia di Salerno contro una associazione a delinquere finalizzata al gioco d’azzardo on-line con base a Pagani.
Il dibattimento comincerà il prossimo 15 maggio davanti ai giudici della terza sezione penale del Tribunale di Nocera Inferiore.
In particolare, il lavoro investigativo ricostruisce un presunto sistema che tocca Pagani, con il maggior numero di coinvolti, Angri, Nocera Inferiore, Scafati, Sant’Egidio del Monte Albino, San Valentino Torio, Castel San Giorgio, Roccapiemonte e poi Salerno, con una rete di contatti accertati in Basilicata e Calabria, fino ad arrivare all’estero, dove c’erano i server, in Canada, i riferimenti in Montenegro, e le società in Inghilterra.
Proprio in Inghilterra secondo le indagini confluivano i soldi.
L’operazione registrò un ridimensionamento delle contestazioni già in fase di interrogatori, con le memorie difensive e gli approfondimenti che dettero il via alle scarcerazioni di imputati e ai dissequestri di numerosi bar e punti scommesse, oltre alla riformulazione di alcune delle accuse più gravi.
Nel raggiro ricostruito dagli uomini della Guardia di Finanza, incentrato sulle piattaforme online e del poker, finirono i rapporti tra i personaggi apicali del presunto sistema criminale.
PressGiochi
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