Sui tornei ADM ha creato un corto-circuito: il regolamento vieta l’utilizzo degli apparecchi senza vincita in denaro per queste manifestazioni
Sui tornei ADM ha creato un corto-circuito: il regolamento vieta l’utilizzo degli apparecchi senza vincita in denaro per queste manifestazioni
“Quello delle sale Lan non è l’unico tema critico: il settore degli eSport da un punto di vista normativo è tutto da costruire e oggi sconta difficoltà ad inquadrare le singole fattispecie da un punto di vista normativo”. Lo spiega a PressGiochi l’avvocato Luca Giacobbe che da tempo si occupa del settore degli sport virtuali. “Ad esempio ancora è poco chiaro come classificare gli streamer. Alcuni li considerano dei lavoratori del settore dello spettacolo; altri li assimilano a lavoratori autonomi che svolgono la funzione di endorsement, come gli influencer; per altri ancora sono degli atleti, ma c’è anche chi parla di contratto misto… Ma gli stessi eSport non sappiamo come classificarli, c’è chi negherà fino alla morte che si tratti di uno sport, e chi invece ritiene che la panacea di tutti i mali sia ricondurli sic et simpliciter sotto il cappello del CONI”.
Nelle scorse settimane le sale giochi tradizionali hanno accusato le Lan di concorrenza sleale. Ma esattamente che prevede la normativa?
“La normativa degli apparati comma 7 è stata estremamente penalizzante, perché ADM nelle proprie circolari e determine sembra ritenere equiparabili prodotti molto differenti. Potremmo dire che – per esclusione – tutti i prodotti di gioco diversi dagli apparecchi con vincita in denaro sono comma 7 quindi si va dai flipper, ai videogame, passando per i dondolanti e la pesca magica. Al contempo la differenza in alcuni casi appare evidente: il calcio balilla è una cosa e le postazioni delle sale Lan sono un’altra. Il settore si è confrontato anche in maniera non sempre serena con ADM, per via dei contenuti della normativa e degli obblighi di certificazione”.
Quindi quelle norme riguardano espressamente anche le consolle delle sale Lan?
“Il comma 7c-ter in effetti parla anche di apparecchi che vengono offerti a tempo o a scopo, va da sé che il noleggio a tempo di una postazione delle sale Lan potrebbe ritenersi equiparabile ad un apparecchio comma 7”.
In effetti, soprattutto se pensiamo ai simulatori, la differenza sembra minima. Sale giochi e sale Lan sono in concorrenza tra di loro?
“È più che altro un problema di convivenza di due prodotti che sono rivolti anche a minori. Ma stiamo parlando di prodotti, di servizi, di clientele, di business model completamente diversi. Quello che fa la sala Lan è più assimilabile a un noleggio o a una competizione interna agli iscritti della sala”.
Le sale Lan hanno detto di non aver certificato le macchine perché non sapevano di dover rispettare quella norma. Ma adesso sorge un dubbio: le Playstation e le xBox sono certificabili?
“Il vero dubbio è chi dovrebbe certificarle. Perché, in base alla normativa non può essere la singola sala a farlo, ma il publisher che realizza e distribuisce i giochi per le consolle. E come puoi pretendere che un operatore che commercializza un videogame o una macchina in tutto il mondo, poi rispetti l’iter di certificazione che vale solo per l’Italia? Peraltro quello che offrono le sale lan è un servizio, e l’obbligo di certificare le macchine potrebbe far sorgere una discriminazione”.
Ci spieghi meglio.
“C’è un principio di neutralità del canale di vendita: perché la macchina che finisce in una sala deve essere certificata, quando la stessa macchina – se viene venduta a un privato – non ha bisogno di nessun titolo?”.
Il sottosegretario Freni – rispondendo a un’interrogazione – ha detto una mezza frase con cui sembrava sconfessare l’operato di ADM, ovvero che videogiochi e eSport sono realtà distinte. Ma come si fa se gli stessi clienti hanno difficoltà a distinguere un prodotto dall’altro?
“Va creata una divisione tra un prodotto e l’altro, altrimenti sorgeranno queste problematiche. Ma il fatto stesso che il Sottosegretario abbia detto di voler intervenire dimostra che il problema esiste, e che non stiamo parlando di mere speculazioni”.
E nell’immediato invece qual è la soluzione?
“Serve intanto una circolare di ADM che escluda esplicitamente le sale Lan dall’applicazione della normativa sui comma 7. Altrimenti tutto finirà in un contenzioso ed i tribunali stabiliranno ciascuno per ogni singolo caso ed in maniera chirurgica a quali casi si applicano quelle norme e a quali no. Anche perché al momento il dato che emerge è che ci sono alcune sale che hanno subito il sequestro delle attrezzature e hanno ricevuto le contestazioni, le altre invece hanno sospeso le attività in attesa di capire cosa succederà e come poter operare senza rischiare multe fino a 50.000 euro per apparecchio”.
Sulle fiere e i tornei invece ADM ha dato già una sorta di via libera, è bastato a rassicurare gli organizzatori?
“Questo è un altro tema che è finito un po’ in sordina, in realtà si è creata una sorta di corto-circuito. Perché al momento le consolle delle sale Lan ricadono nella disciplina degli apparecchi senza vincita in denaro. Solo che il comma 7 quater vieta espressamente che gli apparecchi di cui al comma 7 possano essere utilizzati per manifestazioni a premio disciplinate dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 2001, n. 430. Ne deriva che le sale Lan non possono organizzare tornei. Una soluzione tampone è senz’altro una circolare interpretativa”.
Pressgiochi
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