15 Gennaio 2025 - 00:02

Sale giochi. Istituto Friedman: “Bolzano diverrà la Chicago anni ’30”

Le politiche dell’Assessorato alla Sanità ed alle Politiche Sociali della Provincia Autonoma di Bolzano ben si prestano ad essere analizzate dal punto di vista di un Istituto politico-economico di estrazione

25 Febbraio 2016

Le politiche dell’Assessorato alla Sanità ed alle Politiche Sociali della Provincia Autonoma di Bolzano ben si prestano ad essere analizzate dal punto di vista di un Istituto politico-economico di estrazione liberista, come il nostro. Ricordiamo che a partire dal 15.12.2012 in tutta la Provincia di Bolzano sono state bandite le “slot-machine” legali, collegate quindi al Monopolio di Stato, dai pubblici esercizi.

Di seguito – fa sapere l’Istituto Milton Friedman – é stato introdotto un distanziometro anche per le sale dedicate (VLT), ed a breve, oltre a venir bandito il gioco legale anche delle stesse, le slot machine verranno bandite anche dai tabacchini. Logica e prevedibile conseguenza: la Provincia di Bolzano diventerà territorio ostaggio della criminalità organizzata, che propone negli stessi locali dove prima era presente il gioco legale, piattaforme online per il gioco da remoto in Casinò situati nei paradisi fiscali, pertanto fuori da ogni controllo. Milton Friedman nel corso della sua vita si è scagliato decine di volte contro il proibizionismo e da qui il nostro interesse rispetto al tema. Disse addirittura: “Se, in linea di principio, lo Stato ha il diritto di dire che non dovremmo usare droghe o gioco perché sono un male per noi, perché allora, in questo caso, non vieta anche l’eccesso di cibo, o il paracadutismo il cui tasso di morte è molto alto.

 

Perché non vietare lo sci, che è uno sport molto pericoloso! Dove fissare i limiti?” Ora, senza voler ulteriormente entrare nel merito delle scelte della Assessore Stocker, che verrà prima o poi chiamata da qualcuno a giustificare la sua azione proibizionista, analizziamo questo comportamento dal nostro punto di vista:

  1. La società dovrebbe cercare si garantire uguali condizioni di partenza affinché la competizione economica sia effettiva e non falsata: ad oggi, nella Provincia di Bolzano, il gioco illegale è evidentemente avvantaggiato rispetto a quello regolamentato dallo Stato che ormai si appresta a soccombere in Alto Adige.
  2. Il liberismo afferma la tendenza del mercato ad evolvere spontaneamente verso la struttura più efficiente possibile, che è poi il “mondo migliore” sia per il produttore che per il consumatore. Quindi, per il liberismo il sistema-mercato tende verso una situazione di ordine crescente: questo lo abbiamo riscontrato nel momento in cui, agli inizi degli anni 2000, l’offerta illegale dei famigerati “videopoker” è stata liberalizzata e resa legale. Sia il “consumatore” (giocatore) che il “fornitore” (noleggiatore, titolare di pubblico esercizio) hanno preferito questa seconda scelta, e quindi il gioco illegale é andato velocemente scomparendo, ma così non sarà più grazie alle politiche proibizioniste: risorgendo il gioco irregolare grazie ai divieti sia i consumatori che i fornitori potranno scegliere solamente questa offerta, addirittura più attrattiva per ambedue dell’offerta legale.

Pur essendo completamente contrari alle assurde violazioni delle libertà economiche operate dalla Provincia autonoma ed ogni altro tipo di limitazione della libertà personale, potremmo avere maggior rispetto se almeno questa fosse coerente con le proprie scelte, scellerate e proibizioniste: ha imposto il divieto del gioco più illiberale d’Europa, dovrebbe per coerenza imporre almeno un limite alla vendita / consumo di alcool, soprattutto perché l’Alto Adige è al primo posto in Italia, con il 74,8% di persone che bevono abitualmente. Primi in Italia sono gli altoatesini anche nel “binge drinking”, e cioè nel consumo di almeno 6 drink in una sola occasione ( fonte ISTAT ). Dovrebbe inoltre anche limitare gli altri giochi dello Stato, come le lotterie, le scommesse ed i Gratta e Vinci. Noi ci opponiamo con forza a tutto questo.

La Provincia di Bolzano dovrebbe proseguire in questa direzione, vincendo così la medaglia di più proibizionista d’Europa e dimostrando all’intero vecchio continente, per l’ennesima volta, quanto è fallimentare vietare e proibire. Quando Bolzano diventerà la Chicago degli anni ’30 sarà molto difficile non attribuire delle responsabilità, ma soprattutto sarà difficilissimo tornare indietro.

 

PressGiochi