Chiunque abbia a che fare col bowling, riconosce in Guido Sorba una figura carismatica e un punto di riferimento dal quale non si può prescindere quando si vuole investire su
Chiunque abbia a che fare col bowling, riconosce in Guido Sorba una figura carismatica e un punto di riferimento dal quale non si può prescindere quando si vuole investire su questo fronte. Perché Sorba incarna tutte le figure di questo gioco/sport: fino al 1985 è stato in pianta stabile fra i primi 10 giocatori d’Europa; poi è diventato proprietario e gestore di svariati centri (tra cui quelli di Torino, Genova, Piacenza e Pescara) e verso la fine degli anni ’80 ha fondato la società Ve.bo. della quale è amministratore unico, per la vendita e la realizzazione di impianti bowling, contando presenze in Enada ed Enada Primavera. Nel 1993 è stato tra i soci fondatori di Qubica, azienda che si è fusa con AMF nell’anno 2005 diventando leader mondiale nel mondo del bowling per tornare ad essere al 100% di proprietà italiana nel 2014.
L’ultima sua opera è stata la ristrutturazione del F.E.C. della Gherlinda a Perugia, di proprietà di Luca Patoia.
“Ad alcuni – dice Sorba – potrà sembrare assurdo investire ancor oggi in tale attività. Ma vi assicuro che se la location presenta le condizioni giuste, le opportunità di business sono ancora notevoli. Quali sono? Innanzitutto la collocazione della sala. Negli anni ’70 i bowling erano realtà a se stanti, con qualcosa intorno. Oggi ci vogliono sinergie più strette e ciò si può fare solo all’interno dei centri commerciali, perché l’utenza è cambiata, vuole che la sala bowling si proponga come un “supermercato” dell’intrattenimento, come è il caso di quello da poco aperto alla Gherlinda.”
Il bowling è anche uno sport, ma da qualche anno sembra che l’agonismo non faccia più da traino. E’ vero?
“Purtroppo si e questo sta accadendo in tutto il mondo; perfino le league statunitensi stanno perdendo appeal. D’altro canto, è in aumento l’attività amatoriale, dove conta innanzitutto l’aspetto ludico. Pertanto, nei nostri progetti cerchiamo di valorizzare l’aspetto ambientale, con superfici colorate, illuminazioni accattivanti e motivi particolari. Ciò non toglie che la tecnologia abbia sempre un ruolo diprimo piano, ma, lo ribadisco, tutto deve essere orientato a creare un sistema di intrattenimento vero e proprio, che si integri anche coi social network.”
Attualmente, secondo quanto afferma Sorba, sono operativi circa 300 bowling in Italia: rispetto a una decina d’anni fa ne abbiamo persi un buon 25%, e il trend attuale è tutt’altro che confortante: ogni anno, chiudono 10/12 sale e se ne aprono soltanto 2/3. Questo sembrerebbe contraddire le affermazioni di Guido Sorba, ma in realtà il problema va affrontato più in profondità.
“Aprire un centro bowling costa, indubbiamente, e richiede un grande impegno gestionale. Ma laddove manchi l’attenzione agli aspetti di cui parlavo prima, il fallimento è inevitabile. Quindi, ribadisco, bisogna attivare le giuste sinergie e non fermarsi all’investimento iniziale. In altri termini, è importante rinnovarsi, perché i locali troppo vissuti passano di moda e la gente si sposta altrove. E chi è in grado di fare questo avrà certamente delle buone soddisfazioni.”
PressGiochi
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