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Saitta (Ass. Sanità Piemonte): “La Conferenza Stato Regioni baserà la propria decisione sul gioco sul report dei Monopoli su concentrazione dei locali e distanze”

A pochi giorni dall’approvazione della legge regionale per il contrasto del gioco patologico da parte del Consiglio Regionale del Piemonte, l’assessore alla Sanità Antonio Saitta commenta a PressGiochi la decisione

02 Maggio 2016

A pochi giorni dall’approvazione della legge regionale per il contrasto del gioco patologico da parte del Consiglio Regionale del Piemonte, l’assessore alla Sanità Antonio Saitta commenta a PressGiochi la decisione dell’amministrazione regionale. Decisione che tra i vari interventi, oltre a formazione e prevenzione, dedica spazio a limiti spaziali per le sale giochi e slot da 300 a 500 mt, conferendo ai comuni l’onere dell’introduzione del limiti orari. Proprio in un mese, quello di aprile, nel quale era attesa la decisione, slittata a maggio da parte della Conferenza Stato Regioni sul futuro della dislocazione territoriale del gioco pubblico e delle tante norme introdotte in questi anni in materia per limitare l’offerta.

 

 

Come commenta l’assessore Saitta, che ha fortemente sostenuto e voluto questa legge, “il nuovo provvedimento migliorerà e potenzierà sicuramente la rete dei servizi, pubblici e privati, presenti da anni nel territorio regionale piemontese, e costituisce uno strumento importante per prevenire i danni, spesso devastanti, che il gioco d’azzardo compulsivo provoca su fasce di popolazione poco difese, come giovani e anziani. Vogliamo dare sostegno alle amministrazioni comunali in quella che – a volte – si trasforma in una battaglia per impedire il proliferare di sale giochi nelle vicinanze di luoghi particolarmente sensibili, come ad esempio le scuole e le parrocchie. Inoltre è importante il coinvolgimento delle scuole nel sensibilizzare le ragazze e i ragazzi piemontesi sull’esigenza di contrastare un fenomeno purtroppo molto diffuso: bisogna riuscire a far comprendere loro che il gioco d’azzardo può diventare patologico e di conseguenza incredibilmente pericoloso.

 

Quali sono stati i numeri delle persone in cura per Gap in Piemonte nel 2015?

Il dato indicativo è di circa 1.300 soggetti in carico nei nostri Dipartimenti contro le dipendenze, che svolgono un importante lavoro in tutto le ASL del Piemonte.

 

La Regione ha approvato la propria legge contro la ludopatia in prossimità dell’accordo che in Conferenza Stato-Regioni porterà ad adottare una decisione univoca sulla dislocazione del gioco pubblico su tutto il territorio nazionale, con il rischio anche di annullare molte delle norme già in vigore come appunto le distanze. Ritiene ci sia questo rischio e quale ritiene dovrebbe essere la giusta via da intraprendere tra Governo centrale e regionale?

L’Intesa in Conferenza Unificata terrà sicuramente conto delle diverse normative regionali e provinciali già approvate. Sul tema distanze, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sta lavorando ad un documento che analizza, Regione per Regione, la concentrazione dei locali e le distanze di questi dai luoghi cosiddetti “sensibili”. Questo documento sarà essenziale e propedeutico a qualsiasi decisione preliminare, in vista dell’Intesa prevista dalla legge. Il contrasto al gioco d’azzardo problematico, o patologico, richiede necessariamente una forte intesa tra lo Stato e le Regioni e Province Autonome per intraprendere, con una serie di azioni diversificate ma strettamente integrate, un giusto mix di azioni di prevenzione, cura e trattamento dei soggetti con questo tipo di disturbo.

 

Come procedono i lavori in Conferenza Stato Regioni?

In questa fase il “neo” Osservatorio Nazionale sul gioco d’azzardo sta confrontandosi al suo interno su come ripartire le risorse del 2016. A breve dovremmo disporre di risorse economiche dello Stato per migliorare e potenziare la rete dei servizi territoriali. Il gruppo tecnico delle dipendenze, che lavora per conto della Commissione Salute che coordino, sta elaborando una serie di documenti che hanno il valore aggiunto di contenere proposte operative condivisibili tra tutte le realtà del nostro Paese, nel rispetto dell’autonomia di ogni Regione ed ente locale di organizzare come meglio ritiene i propri servizi. Ma mai come in questo caso “l’Unione fa la forza”.

 

Cristina Doganini – PressGiochi

 

 

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