“Adesso il dossier Casinò diventa prioritario e senza alcun pregiudizio”, dice Pier Luigi Marquis, capogruppo della Stella alpina, parlando della possibile privatizzazione del casinò. La trattativa avviata tra Regione e
“Adesso il dossier Casinò diventa prioritario e senza alcun pregiudizio”, dice Pier Luigi Marquis, capogruppo della Stella alpina, parlando della possibile privatizzazione del casinò.
La trattativa avviata tra Regione e Hard Rock Corporate per l’interesse della multinazionale americana sull’area alberghiera e gioco d’azzardo della cittadina valdostana è stata infatti al centro della riunione di ieri dei capigruppo della maggioranza regionale.
La privatizzazione non è più un tabù, ha convinto trasversalmente il Consiglio regionale. Il problema è però il come. Jean-Pierre Guichardaz, capogruppo Pd, che aveva avanzato riserve sul metodo riservato della trattativa, della riunione di ieri dice: «Sanno tutti come la penso sulla privatizzazione. È questione delicata. La Regione ha appena fatto una legge sulla ludopatia. Voglio dire che l’etica è importante, alcune garanzie di tutela anche per i giocatori sono un obbligo. Sia chiaro, l’azienda deve essere risanata, però il percorso deve essere prudente».
L’assessore alle Finanze Ego Perron che quel dossier ha aperto da tempo aggiunge: «Faremo un incontro con il direttore generale Gianfranco Scordato. Siamo in una fase esplorativa. Quando si andrà oltre, se si andrà, entreremo nel dettaglio». Sia Stella sia Uvp parlano di «riferimento normativo». Marquis: «Bene il momento esplorativo, tuttavia dobbiamo darci una strategia strutturata, non andare avanti a tentoni». Bertschy: «Occorre valutare il percorso di privatizzazione con punti fermi. E non scordare quanto accade all’interno». Non tutta la politica ha gradito l’arrivo del direttore di produzione Stefano Silvestri dal Casinò di Venezia. È figura che fa ripensare ai tempi della gestione Sitav, un dirigente che coordina i giochi e quanto sta intorno, casse, servizi ai clienti.
«Finora – dice Marquis – ci sono stati pesanti tagli su personale, servizi, marketing. Per trovare l’equilibrio economico-finanziario occorre agire sui ricavi. Con la gestione di oggi ricercare quell’equilibrio è impensabile, dunque bisogna decidere. La politica ha questa responsabilità». Proprietà al cento per cento pubblica e gestione privata è la formula che ricorda Bertschy. «Ci vuole un appalto. Ecco perché è importante avere un quadro politico e normativo di riferimento. Si vuole dare in gestione il settore alberghiero, quello del gioco o entrambi? L’Hard Rock pare essere interessata a tutto, ma ci sono anche aziende europee che si stanno affacciando».
Non fa i nomi, il capogruppo Uvp, ma l’attrattiva maggiore potrebbe essere il Billia. Ancora Marquis: «Molti possono dirsi interessati, sappiamo come vanno queste cose, poi però bisogna metterle nero su bianco. Il fatto è che non si può pensare a sforzi infiniti da parte della proprietà pubblica e del personale. E non possiamo certo dimenticare le difficoltà del mercato del gioco in un contesto economico generale che parla ancora di crisi».
PressGiochi
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