Rovigo e le sue piccole “zone rosse”, ma anche vari luoghi di Rosolina, Porto Tolle, Porto Viro, Adria, Lendinara, Badia Polesine e Occhiobello. E’ qui che si sono concentrati gli sforzi
Rovigo e le sue piccole “zone rosse”, ma anche vari luoghi di Rosolina, Porto Tolle, Porto Viro, Adria, Lendinara, Badia Polesine e Occhiobello. E’ qui che si sono concentrati gli sforzi di polizia di Stato, carabinieri, polizia locale, polizia stradale e Guardia di finanza, nell’ambito della operazione “Periferie sicure”, scattata a livello nazionale.
A Rovigo, gli sforzi delle Forze dell’Ordine hanno consentito di mettere sul campo ben 24 vigili urbani, che hanno controllato 35 persone, una delle quali risultata clandestina. Importante soprattutto la vigilanza sul fronte delle sale slot: quattro le sanzioni amministrative elevate, per la contestazione violazione dell’ordinanza del sindaco, che limita le fasce orarie nelle quali è possibile giocare.
La polizia di Stato ha condotto verifiche in strutture ricettive, locali e sale giochi.
In un bar la titolare è stata denunciata perché, secondo le contestazioni, sarebbe risultata mancante la tabella dei giochi proibiti. Guai anche per due cittadini cinesi, titolari di una sala giochi, perché una slot machine avrebbe ostruito l’uscita di sicurezza, inoltre bloccata anche da un lucchetto.
PressGiochi