15 Gennaio 2025 - 13:56

Rossi (Pd): “La Siae ha smesso di controllare le slot in Calabria e Campania; il Governo intervenga”

Nessun controllo da parte della Siae sugli esercizi che detengono apparecchi da gioco in Campania e Calabria. A denunciare la situazione è stato ieri i senatori Gianluca Rossi e Lucrezia

23 Ottobre 2015

Nessun controllo da parte della Siae sugli esercizi che detengono apparecchi da gioco in Campania e Calabria. A denunciare la situazione è stato ieri i senatori Gianluca Rossi e Lucrezia Ricchiuti del Pd che citando l’audizione del DG della Siae hanno chiesto ai Ministri Padoan e Alfano di intervenire.

 

“La Società autori ed editori (SIAE) – ha spiegato Rossi – è la monopolista in Italia dell’intermediazione del diritto d’autore. La SIAE ha iniziato fin dall’origine (dal 1920 circa) a collaborare con le agenzie fiscali italiane al fine della riscossione dei tributi; questa collaborazione oggi è ancora in piedi e si sviluppa attraverso due convenzioni, una con l’Agenzia delle entrate e una con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Quest’ultima convenzione prevede che dipendenti e incaricati della SIAE effettuino controlli e riscuotano imposte dovute per l’esercizio dei giochi, vale a dire il prelievo erariale unico (PREU).

 

Questa attività di accertamento e di verifica sugli esercizi che detengono slot machine e altri apparecchi per giochi porta alle casse dello Stato un considerevole gettito potenziale (nel 2014 più di 1.100.000.000 euro); proprio per riferire in ordine all’esecuzione di queste convenzioni e in particolare di quella con l’Agenzia dei monopoli, si è svolta il 21 ottobre 2015 presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria l’audizione del direttore generale della SIAE, dottor Gaetano Blandini; dall’audizione è emerso che la SIAE, in due regioni (la Campania e la Calabria), non è incaricata da tempo dei suddetti controlli; in pratica, su circa 20.000 accessi a esercizi effettuati nel 2014, nessuno di questi è stato svolto in Campania e Calabria.

 

Tale circostanza potrebbe costituire una problematica di ordine pubblico ma anche, come sempre accade in questi casi, anche un danno economico alla collettività”.

PressGiochi