Roma adotta il suo regolamento sulla distribuzione delle sale giochi. L’Assemblea capitolina durante il consiglio del 9 giugno ha approvato con 27 voti favorevoli (M5S), 2 astenuti (Fdi-An) e nessun
Roma adotta il suo regolamento sulla distribuzione delle sale giochi.
L’Assemblea capitolina durante il consiglio del 9 giugno ha approvato con 27 voti favorevoli (M5S), 2 astenuti (Fdi-An) e nessun contrario la proposta di delibera 34/2016 a firma dei consiglieri del M5S, Agnese Catini, Nello Angelucci, Giuliano Pacetti, Andrea Coia, Alessandra Agnello, Marco Terranova, Angelo Sturni, Paolo Ferrara, Pietro Calabrese, Cristina Paciocco e Sara Seccia, contenente il Regolamento Sale da Gioco e Giochi leciti di Roma Capitale.
Al voto ha partecipato anche la sindaca Virginia Raggi.
Il regolamento introduce a Roma, che conta da sola 294 sale e piu’ di 50mila slot machine, pari ad oltre il 12% di tutte quelle distribuite in tutto il Paese, limiti di distanza di 350 metri all’interno dell’anello ferroviario e di 500 metri all’esterno dai luoghi ‘sensibili’: istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresisenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale e centri anziani, ed e’ inoltre vietata la presenza di sportelli bancomat all’interno dei locali.
L’uso delle slot machine e’ poi totalmente vietato nei perimetri del Centro storico e nelle aree pedonali o comunque interdette alla circolazione dei veicoli. La delibera regolamenta anche gli orari di esercizio: sara’ possibile l’utilizzo degli apparecchi automatici di intrattenimento con vincite in denaro, le cosiddette new slot e videolottery, dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22, mentre nei giorni festivi non sara’ consentito. Vengono infine previste sanzioni che, aggiungendosi a quelle gia’ stabilite dalla normativa esistente, prevedono sospensioni in caso di violazioni reiterate o, in casi gravi, revoche dell’autorizzazione da parte dell’amministrazione comunale.
“Abbiamo approvato il regolamento sale da gioco e giochi leciti con 27 voti a favore. Una decisione importante – commenta il presidente dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito – che ribadisce il nostro impegno a favore delle fasce più deboli e psicologicamente più vulnerabili dei cittadini di Roma. Il gioco d’azzardo e le patologie che derivano da comportamenti compulsivi rappresentano una emergenza sociale a cui mettere un freno. Era necessario, quindi, stabilire regole certe per disincentivare la propensione all’azzardo e prevenire le degenerazioni patologiche con misure concrete, a tutela della salute delle persone e della loro dignità.
A cominciare dall’enunciazione chiara nel testo dei luoghi sensibili da proteggere, in linea con l’art. 4 legge regionale 5/2013: istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale, centri anziani.
Individuati i luoghi sensibili, abbiamo stabilito anche quanto debbano essere distanti dalle sale gioco e dalle agenzie di raccolta scommesse per contenere la moltiplicazione dell’offerta – elenca De Vito – almeno 350 metri all’interno dell’anello ferroviario e 500 fuori di esso. Per ridurre ulteriormente i rischi per gli utilizzatori di apparecchi per il gioco, daremo inoltre indicazioni agli esercenti sugli orari di apertura e chiusura delle sale gioco. Le fasce verranno specificate con un’ordinanza della Sindaca a seguito dell’approvazione di questo regolamento. La normativa vigente in materia non ha tutelato fino adesso i cittadini come avrebbe dovuto e non ha impedito che il gioco d’azzardo patologico dilagasse in modo esponenziale creando disagio sociale ed evidenziando la necessità di cure di tipo socio-sanitarie per i ludopatici. Con questo regolamento riportiamo al centro la salute e il benessere delle persone. Roma non poteva più attendere”.
Roma Capitale, ha commentato la consigliera Sara Seccia, “approva in Assemblea Capitolina le misure che tendono a riequilibrare la libera imprenditoria del gioco lecito con il diritto alla salute dell’individuo (diritto primario ai sensi dell’articolo 32 della Costituzione Italiana). I punti focali della disciplina riguardano: una distanza dei punti di gioco con vincita in denaro e scommesse di almeno 350 metri all’interno del perimetro dell’anello ferroviario di cui alla zona 2 del Pgtu e di almeno 500 metri al di fuori di esso, misurati dai luoghi sensibili di cui alla legge regionale Lazio n.5/2013 (istituti scolastici di qualsiasi grado; luoghi di culto; centri giovanili e istituti frequentati principalmente da giovani; strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale; centri anziani); la determinazione, con ordinanza sindacale, degli orari di apertura/chiusura delle attività di gioco e le fasce orarie di interruzione del gioco (che tutelino la salute del cittadino ma che non violino l’iniziativa economica del settore); il regolamento entra in vigore per le nuove attività, riservando di disciplinare a breve le misure relative alle attività già in essere, onde non creare danni patrimoniali a coloro che hanno investito denaro nelle relative attività”.
Roma Capitale, ha concluso Seccia, “nell’ambito delle proprie competenze, riequilibra i diritti degli operatori con quelli dei cittadini. A sostegno di ciò le sentenze della Corte Costituzionale e della 5ª sezione del Consiglio di Stato che richiama l’assoluta prevalenza della tutela della salute tra gli interessi in gioco. Roma decide. Roma, come molti altri Comuni italiani, dimostra coraggio. Roma inoltre auspica che il Governo si sensibilizzi sul tema del Gap, perché solo sensibilizzando le istituzioni potranno correttamente essere sensibilizzati i cittadini”.
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