«Mai più ‘negozi-suk’ nel Centro Storico di Roma, con vetrine e ingressi utilizzati come magazzini per l’esposizione delle merci. Stop anche a insegne di cattivo gusto con schermi luminosi e led. Via libera
«Mai più ‘negozi-suk’ nel Centro Storico di Roma, con vetrine e ingressi utilizzati come magazzini per l’esposizione delle merci. Stop anche a insegne di cattivo gusto con schermi luminosi e led. Via libera a precisi criteri di qualità per le attività artigianali e di vendita al dettaglio di prodotti alimentari, con misure per frenare il proliferare dei minimarket. La Giunta capitolina ha approvato il nuovo Regolamento per l’esercizio delle attività commerciali e artigianali nel territorio della Città Storica. Il Regolamento prevede importanti novità per tutelare il decoro e la qualità del commercio nell’area del Sito Unesco, dichiarata patrimonio dell’umanità, e in particolare nei Rioni del Centro Storico di Roma. A partire dall’entrata in vigore, il provvedimento porterà ad una semplificazione normativa articolata su tre ambiti geografici – Città Storica, Ambito intermedio, Sito Unesco – mettendo in atto un regime di controllo via via crescente per le aree di maggior pregio». Così in una nota il Campidoglio. «Si parte dalla ‘periferià della Città Storica, che comprende gli estremi del suo perimetro (tecnicamente i tessuti da T7 a T10 così come identificati dal Piano Regolatore Generale).
Qui le misure saranno meno stringenti, per agevolare investimenti, impresa e occupazione – si legge nella nota – La novità è rappresentata dalle prescrizioni dettate per il consumo sul posto di alimenti e bevande, che rispondono alle norme nazionali di settore: gli esercizi di vendita e artigianali del settore alimentare non potranno destinare uno spazio interno per il consumo sul posto superiore al 25% della superficie di vendita o di produzione, dovranno utilizzare arredi minimali, non potranno prevedere servizio al tavolo, impedendo che queste attività, aggirando le regole, si trasformino in esercizi di somministrazione di alimenti e bevande ‘di fatto.
Nell’area dell»ambito intermediò (nei tessuti urbanistici da T1 a T5 e nel T6 del Sito Unesco) si ribadisce il divieto per attività non consone al contesto di pregio urbanistico. Vietate, quindi, le aperture di carrozzerie e autofficine, sexy shop, autolavaggi, hard e soft discount, sale con videogiochi e biliardi, attività di commercio all’ingrosso con o senza deposito merci e magazzini. Si allunga l’elenco delle attività tutelate, quelle caratterizzate da alto valore storico o artigianale, tra i quali laboratori artigiani, erboristerie, librerie, cartolibrerie, antiquariato, gallerie d’arte, gioiellerie, profumerie, negozi di arredamento e design, atelier e negozi di alta moda e con marchi a diffusione nazionale e internazionale, prodotti con marchio di certificazione di commercio equo e solidale, prodotti ecologici e biologici. Fanno parte di questa lista, naturalmente, i ‘negozi storicì che esprimono l’eccellenza del Made in Rome.
Tra queste rientrano gli esercizi di vicinato alimentare fino a 250 mq e i laboratori artigianali del settore alimentare a condizione che non consentano il consumo sul posto degli alimenti venduti o preparati. Punto qualificante del nuovo Regolamento è la tutela speciale dedicata al Sito Unesco, il cuore del Centro Storico. In questo ambito sarà vietata l’apertura di nuove attività diverse da quelle tutelate, con un ulteriore divieto per: rosticcerie, friggitorie e laboratori per la vendita di kebab; lavanderie self-service; vendita con apparecchi automatici; ‘compro-orò e centri-massaggi. Tra le più importanti novità del provvedimento c’è lo stop all’apertura di nuove attività di vicinato alimentare, sia artigianali che di vendita al dettaglio, in tutti i rioni dell’area Unesco: il divieto durerà tre anni dall’entrata in vigore del regolamento.
«Questa delibera è frutto di un lavoro complesso e articolato e rappresenta una svolta importante per la tutela del commercio di qualità e al tempo stesso dell’identità del cuore di Roma. Gli ultimi anni hanno visto una crescita fuori controllo di attività di scarsa qualità, che si sono concentrate nelle aree della città più appetibili, creando disagi ai residenti e appannando l’immagine di alcuni angoli tra i più belli della città. Con questo provvedimento vogliamo riportare decoro alla città, senza comprimere la libertà d’impresa. Per questo abbiamo previsto misure più omogenee e in armonia con le discipline di settore, locali e nazionali. Punteremo a controlli serrati, perché il rispetto delle regole è fondamentale. Controlli che verranno estesi anche alle aree fuori dal Centro, perché tutti i romani hanno diritto a un commercio di qualità«, dichiara l’assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale Adriano Meloni.
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