Anche quest’anno l’Agenzia Dogane e Monopoli ha pubblicato il Libro Blu che descrive accuratamente tutte le sue attività relative al 2018, con particolare attenzione al settore dei tabacchi lavorati e
Anche quest’anno l’Agenzia Dogane e Monopoli ha pubblicato il Libro Blu che descrive accuratamente tutte le sue attività relative al 2018, con particolare attenzione al settore dei tabacchi lavorati e del gioco legale con vincite in denaro.
Dando uno sguardo ai dati sui giochi, – scrive Giovanni Russo della FIT – si nota subito come il fatturato generale abbia subito una flessione negli ultimi tre anni, mentre la spesa dei giocatori e le entrate erariali rimangono sostanzialmente invariate.
Si tratta ovviamente di dati ufficiali.
Non è certo un caso che, ad ogni Legge di Stabilità, tutti i Governi abbiano attinto nuovo denaro dal settore, potendo contare su numeri precisi e affidabili da riportare nel Bilancio dello Stato.
Eppure, non passa giorno che una parte della politica nazionale e di quella locale discutano provvedimenti per limitare o espellere il gioco dai territori, riportando numeri ricavati da studi artigianali o stime ipotetiche che non rispecchiano la realtà.
L’idea per cui, se i dati ufficiali non concordano con la propria ideologia, debbano essere ignorati e sostituiti con altri più convenienti, è non solo irrazionale, ma anche pericolosa.
Un settore che impiega centinaia di migliaia di persone, porta all’Erario quasi 11 miliardi di euro ogni anno e viene utilizzato come un bancomat ad ogni legge finanziaria, non merita di essere valutato in base a numeri fantasiosi.
Dopodiché bisognerebbe anche pesare attentamente il valore di tutti quegli imprenditori, lavoratori e famiglie che giornalmente contribuiscono a mantenere un settore delicato nella legalità, investono denaro e salute in un’attività autorizzata dallo Stato e vengono pure tartassati nell’indifferenza generale.
I numeri sono importanti, ma le persone, che quei numeri li fanno, lo sono molto di più…
PressGiochi