04 Novembre 2024 - 11:34

Riordino gioco fisico: le Regioni lavorano ad una proposta ma le posizioni interne sono ancora contrastanti

Nella giornata di ieri si è tenuto un incontro interno alla Conferenza delle Regioni per riunire il coordinamento tecnico Affari Economico Finanziari e il Coordinamento Salute nel tentativo di lavorare

23 Luglio 2024

Nella giornata di ieri si è tenuto un incontro interno alla Conferenza delle Regioni per riunire il coordinamento tecnico Affari Economico Finanziari e il Coordinamento Salute nel tentativo di lavorare ad un accordo per il riordino del gioco fisico che veda le Regioni unite in una proposta da presentare al Mef.

Con questo incontro iniziale in Conferenza le Regioni vorrebbero unire le proposte e gli animi sia della parte finanziaria che analizza gli aspetti più economici delle normative dei giochi, sia la parte sanitaria molto più determinata a rafforzare divieti come limiti orari, distanziometri, luoghi sensibili e riduzione degli apparecchi per la tutela dei cittadini.

Ma le posizioni tra le due aree sono ancora contrastanti. E si spera in un accelerazione del lavoro delle Regioni prima della pausa estiva per poter tornare a riunire il Tavolo tecnico con la presentazione da parte degli enti locali di una nuova proposta rispetto a quelle presentate inizialmente.

Eravamo all’inizio di aprile quando le Regioni ed enti locali hanno presentato al tavolo del Mef alcune proposte alle quali l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli insieme al Ministero dell’Economia aveva risposto con una propria controproposta.

In entrambi i documenti tuttavia si parlava ancora dell’utilizzo dei distanziometri rispetto ai luoghi sensibili. Strumento che secondo l’Agenzia andrebbe superato proprio in vista dell’innovazione tecnologica che caratterizza il settore del gioco pubblico, sia quello online che fisico, e che non vede nell’imposizione di distanze e limiti orari una via per contrastare il disturbo da gioco d’azzardo.

ADM in queste settimane si è mostrata ottimista sul raggiungimento di un accordo con gli enti locali. Infatti, se al tavolo tecnico inizialmente avevano preso parte prevalentemente i rappresentanti regionali, per la parte sanitaria, che avevano elaborato la prima proposta, ora in questa fase ci saranno anche i rappresentanti degli affari finanziari che valuteranno anche l’impatto sul territorio di eventuali proposte che possano vedere gli enti locali coinvolti nelle entrate dal gioco e che vedono di buon grado un possibile coinvolgimento delle Regione nella compartecipazione alle entrate.

Sul tema delle distanze ADM ha proposto l’uso delle distanze giuridiche, quelle tra punti di gioco, già utilizzate nella vendita di generi di monopolio come le tabaccherie. Proposta che è stata condivisa durante gli Stati Generali dell’ADM dal Coordinatore degli affari tecnico finanziari in Conferenza Unificata, Antonello Turturiello.

Turturiello in quell’occasione aveva affermato: “Gli interessi che gravitano attorno al settore del gioco pubblico sono tanti e variegati. Se si raggiungesse la contemperazione degli obiettivi a cui dobbiamo mirare – ovvero tutela dei cittadini, garanzia del gettito, tutela delle imprese e contrasto dell’illegalità – avremmo un vantaggio pur rinunciando ad alcune prerogative sul fronte dell’autonomia. Si ripropone il tema delle distanze tra giochi e luoghi sensibili e delle fasce orarie. Ma mi chiedo se l’offerta di gioco su rete fisica possa ancora essere regolata da questi criteri? Questi parametri sono ancora utili alla protezione del giocatore? Di fronte ad un incremento del gioco online del 373% dal 2012 ad oggi ha ancora senso l’utilizzo delle distanze fisiche?

Solo avendo regole certe si potranno indire le gare con regole nuove. Innalzare gli standard qualitativi ai fini della riconoscibilità dei luoghi e potenziare la qualità dell’offerta per arrivare alla certificazione dei punti di gioco permetterebbe al legislatore di introdurre il concetto di distanze giuridiche al posto di quello delle distanze fisiche. Va introdotto un sistema di regole, controlli e sanzioni che permetta a ciascuno di svolgere il proprio ruolo all’interno del mercato del gioco legale” aveva concluso.

Se da un lato è la stessa legge di delega fiscale a prevedere “forme di concertazione tra lo Stato, le regioni e gli enti locali in ordine alla pianificazione della dislocazione territoriale dei luoghi fisici di offerta di gioco” e quindi la necessità di trovare un accordo tra Stato e Regioni sulla riforma del gioco fisico, c’è chi invece ipotizza la presentazione da parte del Governo di una schema di decreto legislativo come via per accelerare il raggiungimento di un accordo e arrivare a quel riordino del gioco terrestre, senza il quale il mercato resterà fermo.

 

PressGiochi

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