E’ corredata da tanto di numeri la proposta presentata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) al Tavolo tecnico costituito in Conferenza Unificata per arrivare ad un’intesa sulla distribuzione dell’offerta
E’ corredata da tanto di numeri la proposta presentata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) al Tavolo tecnico costituito in Conferenza Unificata per arrivare ad un’intesa sulla distribuzione dell’offerta di giochi con le Regioni e gli enti locali. La proposta ufficiale del MEF alle Regioni prevede la riduzione dei punti di offerta di gioco, con diverse modifiche rispetto all’attuale situazione. Ecco un riepilogo dettagliato delle principali misure proposte:
Il numero degli esercizi con AWP e le sale dedicate VLT era già stato fissato dall’articolo 1, comma 727, della legge 27 dicembre 2019, n. 160. Tuttavia, per quanto riguarda gli esercizi generalisti con AWP, si ritiene che la riduzione proposta sia eccessiva e potrebbe avere impatti significativi sulle entrate erariali.
L’intesa raggiunta nella Conferenza Unificata il 7 settembre 2017 prevedeva già un dimezzamento dei punti di vendita del gioco pubblico. All’epoca, il numero totale era di 98.600 punti di vendita, con una configurazione prevista che includeva:
In totale, si prevedeva quindi di arrivare a circa 55.000 punti di offerta di gioco, in linea con quanto concordato nell’intesa del 2017.
Il MEF propone di limitare l’individuazione dei luoghi sensibili a:
La proposta suggerisce di superare la distinzione attuale tra esercizi generalisti e non generalisti, focalizzandosi su una classificazione in esercizi certificati e non certificati. La certificazione attesterebbe una maggiore professionalità e affidabilità nell’attività di raccolta di gioco, con particolare attenzione alla prevenzione dei disturbi legati al gioco d’azzardo patologico e al rispetto del divieto del gioco ai minorenni.
In merito alla qualificazione dei punti di offerta, si propongono le seguenti distanze:
Le proposte per gli orari di chiusura sono le seguenti:
Questi orari sono stati modificati rispetto a quanto previsto nella precedente intesa del 2017, che stabiliva sei ore di chiusura.
La proposta del MEF si inserisce in un contesto più ampio di riforma del settore del gioco, con l’obiettivo di ridurre l’offerta di gioco pubblico e tutelare i soggetti più vulnerabili, in linea con le normative vigenti e gli obiettivi di salute pubblica.
PressGiochi
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