22 Novembre 2024 - 10:38

Riordino giochi: dopo il distanziometro dai luoghi sensibili, arrivano le distanze tra punti gioco. La proposta del MEF

Il Mef propone:

distanziometro di 250 metri dal luogo sensibile, misurato come distanza pedonale,
distanziometro ‘di densità’ di 200 metri fra un punto di gioco ed un altro
luoghi sensibili quali scuole secondarie inferiori e superiori, parrocchie e strutture sanitarie che ospitano centri di recupero per le dipendenze,
riduzione numero corner
fasce orarie di interruzione dalle 7.30 alle 9.00 e dalle 12 alle 15

02 Aprile 2024

“A distanza di quasi 7 anni dall’approvazione in Conferenza Unificata dell’Accordo del 7 settembre 2017, il settore del gioco pubblico ha subito notevoli mutamenti, sia nella distribuzione del gioco fra il canale fisico e il canale on line (la cui raccolta, adesso, è nettamente a favore del gioco on line), sia per l’avvenuta adozione di alcune delle misure previste nell’Intesa”.

Sono queste le parole con cui il MEF introduce il proprio parere da presentare alle Regioni (oggi) nel tavolo tecnico che si sta occupando del riordino del gioco fisico, in risposta alla proposta arrivata in queste settimane dalle Regioni e che mira di nuovo a far pressione su limiti orari e distanze dai luoghi sensibili nella distribuzione dell’offerta dei giochi.

Proposte, quelle delle Regioni – che addirittura vanno ad ampliare il numero dei luoghi sensibili -, e quella arrivata dal Ministero dell’economia e delle finanze che non sembrano mettere un punto risolutivo alla questione del gioco pubblico offerto sulla rete terrestre e a dar serenità agli operatori che lavorano sul territorio.

“Il primo punto dell’Intesa – si legge nel parere del MEF – può dirsi, pertanto, sostanzialmente attuato ma, è ancora possibile un’ulteriore riduzione, in particolare per quanto riguarda i cd corner, ovvero punti di raccolta scommesse in cui tale attività non costituisce attività prevalente.

 

RIDUZIONE CORNER – In nome di una chiara individuazione dei punti di gioco pubblico, di una loro immediata riconoscibilità e della professionalizzazione e formazione del personale che gestisce i punti di raccolta del gioco, si ritiene che il numero totale dei corner ben potrebbe essere ulteriormente ridotto prevedendo la limitazione della tipologia degli esercizi commerciali, dotati di spazi appositi, in cui sarà possibile l’ubicazione degli stessi.

 

LUOGHI SENSIBILI – Si ritiene ingiustificato l’allargamento senza reali motivazioni delle tipologie di luoghi sensibili, tanto da inglobare anche luoghi come, ad esempio,  le fermate dell’autobus, i compro oro, i cimiteri, i bancomat. Tali scelte hanno creato l’effetto di indebolire la ratio del divieto in quanto non rinvenibile alcun denominatore comune fra i diversi luoghi scelti come sensibili.

 

Si ritiene, pertanto, indispensabile ritornare alla scelta primigenia, legando l’individuazione della tipologia di luogo sensibile alla presenza di soggetti potenzialmente vulnerabili e a rischio non alla mera presenza di attività (a volte anche private) che possano in teoria aumentare la spesa del giocatore.

 

Tale individuazione proprio perché legata ad una logica oggettiva non può non essere uguale su tutto il territorio nazionale.

 

Per tali motivi, si ritiene che possano essere individuati come luoghi sensibili

  • le scuole secondarie inferiori e superiori (con esclusione delle scuole primarie, materne e i nidi d’infanzia, e le università) in quanto frequentate da soggetti minorenni e con una certa autonomia di azione;
  • per i principali luoghi di culto cattolici (parrocchie) o delle religioni riconosciute non può parlarsi, a parere dell’Agenzia, salvo diverse evidenze scientifiche, di “sensibilità” per gli aspetti relativi alla salute; al massimo possono rilevarsi altre tipologie di motivazioni quali ad esempio il decoro urbano; quindi, si potrebbe ipotizzare il mantenimento delle distanze purché inferiori a quelle stabilite per le scuole.
  • Le strutture sanitarie che ospitano centri di recupero per le dipendenze;

 

Sempre secondo il Mef, caserme, centri anziani, bancomat, compro oro, cimiteri, palestre andrebbero eliminate dal novero.

 

DISTANZE – Si propone, quindi, una distanza, uniforme per tutto il territorio nazionale, pari a 250 metri dal luogo sensibile, misurato come distanza pedonale (come già ritenuto congruo dalla giurisprudenza amministrativa, cfr. TAR Toscana n. 1015/2015) secondo le regole del codice della strada, abbinato ad un altro parametro cd. “di densità” che eviti la presenza di troppi punti di gioco nella stessa zona, di 200 metri fra un punto di gioco ed un altro (come avviene attualmente per la distanza fra rivendite di tabacchi).

 

FASCE ORARIE – L’Intesa prevedeva che i Comuni potevano determinare, per le diverse tipologie di gioco, delle fasce orarie fino a 6 ore complessive di interruzione quotidiana di gioco. Tale possibilità è stata totalmente stravolta tanto da arrivare, in alcuni casi a prevedere la possibilità di giocare solo in ore notturne, ovvero l’interruzione del gioco per 8/10 ore diurne.

Si ritiene che l’individuazione di un unico orario di funzionamento su tutto il territorio nazionale non dia solo certezza, trasparenza e concreta possibilità di esercitare l’attività di gioco ma aumenti anche la possibilità di controllare realmente il rispetto del divieto grazie agli strumenti di monitoraggio dell’offerta da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ma addirittura di gestione centralizzata dell’accensione e spegnimento degli apparecchi o di raccolta delle scommesse.

Tale fascia, seguendo la logica di evitare il rischio per i soggetti vulnerabili (minori), potrebbe comprendere le ore prossime all’entrata e uscita dalle scuole (dalle 7.30 alle 9.00 e dalle 12 alle 15).

 

PressGiochi

Fonte immagine: pressgiochi.it

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