“La legge 9 agosto 2023, n. 111, ha stabilito importanti principi generali che dovranno essere attuati in sede di approvazione dei decreti legislativi delegati. E una legge di portata molto
“La legge 9 agosto 2023, n. 111, ha stabilito importanti principi generali che dovranno essere attuati in sede di approvazione dei decreti legislativi delegati.
E una legge di portata molto ampia che consentirà, anche al settore dei giochi pubblici, di riformarsi in modo strutturale e di stare al passo con i tumultuosi sviluppi tecnologici.
Per questo, la riforma del gioco pubblico partirà dall’adozione di un primo decreto in tema di regolamentazione del gioco online, in quanto, in questi ultimi anni, tale settore è cresciuto in maniera esponenziale. Nello schema di decreto delegato sono previste regole che, fermo restando il modello organizzativo dei giochi pubblici fondato sul regime concessorio e autorizzatorio, disciplinano compiutamente il sistema di raccolta e dettano principi importanti a tutela e protezione del giocatore. Sono presenti i principi della legalità del gioco, dello sviluppo del gioco sicuro, della tracciabilità dei flussi finanziari e del contrasto e repressione del gioco illegale. Penso soprattutto alle norme che dettano le regole della nuova gara per il rilascio delle concessioni online che daranno modo, finalmente, di porre fine al regime delle proroghe, non più procrastinabile, e che individuano specifici requisiti soggettivi e oggettivi dei futuri concessionari. La nuova convenzione regolerà il rapporto fra Stato e concessionari per i prossimi nove anni”.
Lo ha dichiarato il direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, Roberto Alesse sulla testata Intervento nella Società, parlando della riforma del gioco pubblico.
“Il processo per la riforma del gioco fisico – ha spiegato – è una delle priorità dell’Agenzia, vista l’importanza e la diffusione di tale segmento del mercato legale del gioco, che pesa, in termini di raccolta, il 45% e, in termini di gettito, oltre l’80% del totale.
Il processo di riforma è stato già avviato dalla Commissione per l’attuazione della delega fiscale in materia di giochi, nominata dal Viceministro Maurizio Leo, che ha presentato una compiuta analisi sui temi della riforma delineati dalla legge di delega fiscale. È evidente che, per la riforma del gioco fisico, è prodromica e imprescindibile la concertazione tra lo Stato, le Regioni e gli Enti locali in ordine alla pianificazione della dislocazione territoriale dei luoghi fisici di offerta di gioco. Gli Enti territoriali devono comprendere che le normative di settore devono uniformarsi, cosi come ha anche suggerito il Consiglio di Stato. Solo sciogliendo tale nodo si potrà avviare la definizione delle regole valide per tutti i prodotti di gioco e si potrà, finalmente, procedere all’indizione delle gare pubbliche per l’assegnazione di tutte le concessioni, in regime di proroga ormai da troppo tempo.
Il settore degli apparecchi da intrattenimento (AWP e VLT) ha registrato un progressivo ridimensionamento della rete di offerta e del numero degli apparecchi sul territorio, cosi come stabilito dagli interventi normativi degli ultimi otto anni, che hanno innalzato le aliquote del prelievo erariale unico. Anche gli apparecchi, poi, come tutta la rete fisica, hanno patito gli effetti dell’evoluzione dei comportamenti di gioco, che si sono trasferiti massicciamente sul gioco online. Di sicuro, l’attuazione della delega porterà effetti benefici perché sono previste rilevanti innovazioni tecniche sugli apparecchi e più certezze sulla distribuzione territoriale dell’offerta. Conseguentemente, il nuovo contesto promuoverà maggiori investimenti da parte degli operatori con un generale innalzamento dei livelli qualitativi e quantitativi dell’offerta di gioco tramite apparecchi.
Certo, bisogna tenere conto degli elevati livelli di tassazione a cui si è pervenuti dopo gli incrementi delle aliquote progressivamente attuati. I PREU sulle AWP, ad esempio, attualmente è pari al 24% applicato sulla raccolta, che, se commisurato al margine della filiera, supera il 68% di imposizione fiscale”.
“Il gioco del Bingo – prosegue ancora Alesse – è attualmente disciplinato dal decreto del Direttore generale dell’allora Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato del 16 novembre 2000, la cui ultima modifica risale ormai al luglio del 2012. Attualmente, si sta valutando se modificarlo ulteriormente, ragion per cui sono già avvenute le prime interlocuzioni con i concessionari del settore e con le associazioni di categoria, ciò anche al fine di allinearci a quanto suggerito dalla Corte di Giustizia europea con la sentenza del 3 giugno 2010. Modifiche al regolamento del gioco del Bingo potrebbero riguardare, ad esempio, il passaggio dal palinsesto mensile a quello settimanale, con possibilità per il concessionario di apportare variazioni che suscitino maggiore interesse per i giocatori; oppure, si potrebbe pensare ad una maggiore flessibilità da dare ai concessionari nella gestione dei premi. Sarebbe ragionevole ipotizzare che queste modifiche possano essere formalmente adottate prima dell’aggiudicazione delle nuove concessioni”.
PressGiochi