Non c’è Lottomatica ma il colosso inglese delle scommesse Stanleybet ad accogliere i visitatori all’ingresso della 31ima edizione di Enada Primavera che si è aperta questa mattina a Rimini. Manifestazione
Non c’è Lottomatica ma il colosso inglese delle scommesse Stanleybet ad accogliere i visitatori all’ingresso della 31ima edizione di Enada Primavera che si è aperta questa mattina a Rimini. Manifestazione che vede la presenza di gran parte della filiera del gioco, a partire dai produttori e concessionari degli apparecchi da intrattenimento a quelli delle scommesse. Un padiglione a parte, è stato invece dedicato all’amusement per il Rimini Amusement Show che quest’anno si è tenuto in collaborazione con IEG.
Ed è il presidente di Ieg, Lorenzo Cagnoni ad aprire la conferenza inaugurale della fiera. “Questa kermesse ha sempre anticipato l’evoluzione del mercato – ha dichiarato Cagnoni.
Ad intervenire anche il presidente di Sapar Domenico Distante: “Da un mese a questa parte – ha detto -abbiamo fatto nostro lo slogan ‘Noi esistiamo’. Con franchezza dico che siamo la colonna portante dell’automatico italiano e lavoreremo sempre accanto allo stato. Chiediamo di essere riconosciuti come parte portante della filiera. Siamo dispiaciuti per come stanno andando le cose”.
Dalla Pria ha dichiarato: “Dobbiamo tornare a lavorare con il settore dell’amusement ed è questo quello che stiamo facendo insieme a Fee e Euromat”.
Presente all’evento anche Jason Frost presidente di Euromat e Gabino Stergides presidente di Bacta.
A proseguire l’evento inaugurale le dichiarazioni di Distante a commento dell’attuale situazione vissuta dalle aziende del settore.
“Se dobbiamo parlare di ipocrisia iniziamo dall’alto: dal Governo. Il M5S ha detto sempre di esser contro il gioco d’azzardo, ma allora deve decidere di eliminarlo non tassarlo – ha dichiarato Distante tornando a parlare di politica -. Il problema di questa linea politica è quello di non esser coerente. Si colpisce l’apparecchio da gioco slot machine ma non i gratta e vinci o l’online diffuso ovunque al di la di ogni luogo sensibile e limite orario. Siamo stanchi. I nostri dipendenti vanno tutelati e non devono essere costretti a chiedere il reddito di cittadinanza.
L’ipocrisia non riguarda solo il governo ma anche gli enti locali che impone limiti orari e distanze senza basarsi su studi o approfondimenti relativii al proprio territorio.
Lavoriamo – continua Distante – anche per cambiare il regime vigente sui nulla osta che legano incondizionatamente i gestori al concessionario.
“Sono estremamente deluso che il mio collega di Acadi Geronimo Cardia abbia criticato l’emendamento Polverini affermando che avrebbe causato la riduzione di entrate erariali. Sono rimasto molto amareggiato perché queste affermazioni sono errate”.
“La prossima mossa di Sapar è quella di insistere nel richiedere un incontro con il Governo anche se il Ministro Di Maio non ha mostrato alcun rispetto per la nostra categoria produttiva. Ma garantisco che Sapar e le imprese che rappresento si sapranno difendere”.
PressGiochi
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