24 Novembre 2024 - 09:01

Riforma ippica nazionale. Sandi (Associazione Ippica Nuova) al Senato: “La delega per il riordino dei giochi pubblici consentirà anche di riformare il sistema delle scommesse ippiche”

Ha preso il via questa mattina presso la 9a Commissione Agricoltura del Senato le audizioni in materia di ippica nazionale, sul ddl per l’istituzione di una Agenzia autonoma e della

20 Aprile 2022

Ha preso il via questa mattina presso la 9a Commissione Agricoltura del Senato le audizioni in materia di ippica nazionale, sul ddl per l’istituzione di una Agenzia autonoma e della riforma del settore ippico. Il disegno di legge di iniziativa dei senatori La Pietra e De Carlo.

Ad intervenire in audizione, Giorgio Sandi dell’Associazione Ippica Nuova che ha evidenziato: “La filiera ippica dà lavoro a circa 20mila persone tra addetti diretti ed indiretti. Negli ultimi 20 anni ho avuto modo di vedere il settore perdere posizioni a causa di scelte sbagliate. Negli anni 2000 l’ippica era un sistema sano perché la raccolta scommesse veniva gestita con equilibratezza e consentiva una raccolta di 3 miliardi di euro, per 314 milioni dedicati alla filiera. Da allora, è iniziato il tracollo. Mentre gli altri giochi sono cresciuti, le scommesse ippiche oggi raccolgono solamente 150 mln le scommesse a totalizzatore e 200 mln le scommesse a quota fissa, e sono molto meno redditizie per il sistema fiscale. Alla filiera restano circa 40 mln di euro.

La scommessa oggi non rappresenta più un apporto fondamentale al sistema, quindi va pensata una ripresa e una migliore gestione del sistema. Pensiamo che oggi il montepremi disponibile delle corse è 80 mln di euro e copre solo il 40% dei costi necessari alla gestione del sistema. Il comparto ha bisogno di novità e sviluppo, mentre negli ultimi anni tagli e cattive gestioni hanno causato riduzioni del settore. I premi vinti in corsa che sono pagati entro 20 giorni negli altri paesi, in Italia vengono pagati con ritardi di molti mesi, anche di un anno. Questo causa problemi agli operatori. Serve un modello di gestione nuovo e consapevole per rilanciare il comparto su base solide. Abbiamo di fronte una sfida indispensabile per il settore.

La delega del riordino dei giochi pubblici, presentata dal Sottosegretario Federico Freni, consentirà anche di riformare il sistema delle scommesse ippiche e questo ci permetterà di fornire una maggiore valorizzazione del comparto ippico” ha concluso Sandi.

 

Nel disegno di legge presentato dai senatori La Pietra e De Carlo si evidenzia il fatto che “L’anno 1999 ha rappresentato per il mondo ippico l’inizio di un lungo e lento declino, ascritto anche alla scelta politica di accorpare sotto il diretto controllo dello Stato tutto il nuovo sistema di giochi che si stava sviluppando in Europa: diretta conseguenza fu la comparsa dei monopoli di Stato e, precisamente, dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (AAMS), organo del Ministero dell’economia e delle finanze, oggi dell’Agenzia delle dogane che, in applicazione del decreto-legge 6 luglio 2012, n.95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n.135, dal 1° dicembre 2012 ha incorporato l’AAMS assumendo la nuova denominazione di Agenzia delle dogane e dei monopoli.

In poco tempo l’intera rete nazionale di raccolta delle agenzie ippiche fu in qualche misura destinata alla gestione di altri giochi e tipi di scommesse, facendo dimenticare, secondo un orientamento largamente diffuso tra gli storici operatori del settore, lo scopo e la mission per cui era stata allestita. L’introduzione di nuovi giochi nel sistema di raccolta proprio del mondo ippico, avendo questi coefficienti vantaggiosi sia per gli scommettitori che per le strutture di scommessa, ha determinato una caduta di appetibilità delle corse dei cavalli e ha provocato, di conseguenza, una marcata diminuzione nella raccolta sulle corse ippiche e, quindi, una riduzione della disponibilità economica per l’UNIRE e per l’intero settore agri zootecnico, dal sostegno al miglioramento degli allevamenti al miglioramento della genetica, eccetera. L’articolo 14, commi 28 e 29, del decreto-legge 6 luglio 2011, n.98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio2011, n.111, ha previsto la trasformazione dell’UNIRE in «Agenzia per lo sviluppo del settore ippico–ASSI» assegnandole una serie di compiti, tra i quali la promozione, l’incremento e il miglioramento qualitativo e quantitativo delle razze equine, la gestione dei libri genealogici, la revisione dei meccanismi di programmazione delle corse, delle manifestazioni e dei piani e programmi allevatoriali, eccetera; successivamente, anche l’ASSI è stata soppressa per effetto dall’articolo 23-quater del citato decreto-legge 6 luglio 2012, n.95, che ha accorpato le funzioni e le competenze ad essa attribuite al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, mentre le competenze economiche sono state ricondotte al Ministero dell’economa e delle finanze. Oggi il comparto costituito dalle migliaia di operatori della filiera ippica manifesta la necessità di una propria autonomia gestionale, tecnica ed economica, al fine di gestire e promuovere adeguatamente la cultura del cavallo. Con queste finalità, il presente disegno di legge propone l’istituzione dell’Agenzia autonoma per la promozione, lo sviluppo e la tutela dell’ippica nazionale”.

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