La formazione dei residui di versamento è riconducibile, in larga parte, ai meccanismi di riversamento diretto nelle casse degli enti ad autonomia differenziata dei tributi statali compartecipati, nonché alle modalità
La formazione dei residui di versamento è riconducibile, in larga parte, ai meccanismi di riversamento diretto nelle casse degli enti ad autonomia differenziata dei tributi statali compartecipati, nonché alle modalità di recupero a carico dei medesimi enti di somme dovute allo Stato sulla base della legislazione vigente. Più recentemente, a tali motivazioni si sono aggiunti altri fenomeni a seguito di alcune modifiche normative. Precisamente, sono dovuti anche alle quote dei proventi dei giochi statali in concessione trattenute dai concessionari a titolo di aggio e per il pagamento delle vincite di piccolo importo che gli stessi possono erogare direttamente ai giocatori. Tali somme sono oggetto di regolazione contabile, a carico di appositi capitoli di spesa del Ministero dell’economia e delle finanze, nel corso dell’esercizio e, per le giocate che si riferiscono agli ultimi mesi dell’anno, nell’esercizio successivo. Questi residui hanno assunto una dimensione più rilevante a seguito dell’accorpamento dell’Azienda autonoma dei Monopoli di Stato nell’Agenzia delle dogane che ha comportato il passaggio nel bilancio dello Stato (a partire dall’esercizio finanziario 2013) della gestione contabile dei giochi in concessione e la conseguente registrazione in bilancio dei relativi proventi lordi. Rientrano tra questa tipologia, i proventi del lotto, delle lotterie istantanee e tradizionali, e del bingo.
E’ quanto riporta il Rendiconto Generale della Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2019.
Relativamente al comparto delle entrate extra-tributarie, il volume dei residui si attesta, complessivamente, a 106.974 milioni di euro, di cui 4.710 milioni di euro riguardano le somme rimaste da versare e 102.264 milioni di euro si riferiscono alle somme rimaste da riscuotere. Come per i residui relativi alle entrate tributarie, anche le somme rimaste da riscuotere per le entrate extra-tributarie scontano le riduzioni già operate negli anni pregressi relativamente al condono tombale di cui alla legge n. 413/1991, per circa 9.897 milioni di euro. Dall’analisi per categorie di entrata emerge che i resti da riscuotere si concentrano, principalmente, nella categoria riguardante i recuperi, rimborsi e contributi (categoria XI), per un totale di circa 51.593 milioni di euro, e in quella relativa ai proventi dei servizi pubblici minori (categoria VII), per complessivi 41.120 milioni di euro. Rientrano nella prima, in particolare, gli importi ancora da riscuotere per interessi e sanzioni relativi a violazioni in materia di imposte (per i quali è stata effettuata una riduzione per i crediti ritenuti inesigibili analoga a quella applicata alla componente tributaria); rientrano, invece, nella seconda i residui connessi alle multe e sanzioni varie afferenti a fattispecie di natura non tributaria, alle oblazioni e condanne a pene pecuniarie per contravvenzioni alle norme per la tutela stradale.
Anche le somme rimaste da versare del titolo II si concentrano nelle medesime categorie: 3.333 milioni di euro nella categoria VII, generati principalmente dalla gestione del gioco del bingo e delle lotterie istantanee e tradizionali; 992 milioni di euro nella categoria XI riferiti prevalentemente ai capitoli collegati alle sanzioni connesse alla riscossione delle imposte sia dirette, che indirette, nonché a quelle in materia di accise e di imposte di consumo.
PressGiochi