E’ stata trasmessa il 15 settembre al Parlamento la Nota integrativa al Rendiconto generale dello Stato per lo stato di previsione dell’entrata che espone le risultanze della gestione in base
E’ stata trasmessa il 15 settembre al Parlamento la Nota integrativa al Rendiconto generale dello Stato per lo stato di previsione dell’entrata che espone le risultanze della gestione in base a quanto disposto della legge del 31 dicembre 2009, n. 196, art. 35, comma 3.
Lo stato di previsione dell’entrata per l’anno 2015, recava previsioni iniziali pari a 847.308 milioni di euro in termini di competenza e pari a 858.286 milioni di euro in termini di cassa.
Relativamente al comparto delle entrate tributarie, il 68% dei residui totali (108.106 milioni di euro) è costituito dalle somme rimaste da riscuotere, pari a 73.758 milioni di euro, di cui 39.470 milioni di euro riferiti ad esercizi precedenti e 34.288 milioni di euro di nuova formazione, con una diminuzione di 239 milioni di euro rispetto a quanto registrato nell’esercizio 2014 (73.997 milioni di euro).
Tra i resti da versare, rientrano le quote dei proventi dei giochi statali in concessione trattenute dai concessionari a titolo di aggio e per il pagamento delle vincite di piccolo importo che gli stessi possono erogare direttamente ai giocatori. Tali somme sono oggetto di regolazione contabile, a carico di appositi capitoli di spesa del Ministero dell’economia e delle finanze, nel corso dell’esercizio e, per le giocate che si riferiscono agli ultimi mesi dell’anno, nell’esercizio successivo. Questi residui hanno assunto una dimensione più rilevante a seguito dell’accorpamento dell’Azienda autonoma dei Monopoli di Stato nell’Agenzia delle dogane che ha comportato il passaggio nel bilancio dello Stato (a partire dall’esercizio finanziario 2013) della gestione contabile dei giochi in concessione e la conseguente registrazione in bilancio dei relativi proventi lordi. Prima di tale accorpamento, il fenomeno era limitato al solo gioco del lotto per il quale, il bilancio statale, già registrava i proventi al lordo degli aggi e delle vincite;
Aggi, compensi e piccole vincite giochi sono pari a 2,3 miliardi e rientrano tra le somme rimaste da versare in conto competenza per l’anno 2015. Anche le somme rimaste da versare del titolo II si concentrano nelle medesime categorie: 1.650 milioni di euro nella categoria VII, generati per la quasi totalità dalla gestione del gioco del bingo.
Più controlli sul gioco illegale: L’Atto di indirizzo stabilisce le priorità dell’azione amministrativa del MEF e per ciascuna di esse individua i Centri di Responsabilità Amministrativa coinvolti, secondo le rispettive aree di competenza, chiamandoli a definire i propri obiettivi strategici in coerenza con il perseguimento delle predette priorità. Tra questi: la Guardia di Finanza contribuirà a rafforzare il contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali, alle truffe e agli illeciti in materia di spesa pubblica nazionale e comunitaria, all’infiltrazione della criminalità nell’economia legale, al riciclaggio di denaro e al gioco illegale.
PressGiochi