29 Dicembre 2024 - 08:25

Relazione DIA 2017: criminalità organizzata interessata a centri scommesse, slot machine e giochi online

La Direzione Investigativa Antimafia ha trasmesso l’ultima Relazione sulle attività svolte ed i risultati conseguiti nel secondo semestre del 2017 (periodo di riferimento luglio-dicembre): secondo quanto emerge dalla Relazione del

18 Luglio 2018

La Direzione Investigativa Antimafia ha trasmesso l’ultima Relazione sulle attività svolte ed i risultati conseguiti nel secondo semestre del 2017 (periodo di riferimento luglio-dicembre): secondo quanto emerge dalla Relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sul report dalla DIA, c’è anche il gioco illegale fra gli ambiti di interesse della criminalità organizzata.

“Fra le attività preferite dalle consorterie della criminalità siciliana per aumentare i propri guadagni è, inoltre, ampiamente praticato il lucroso business delle scommesse, spaziando dalla gestione delle sale giochi fino alle competizioni non autorizzate”.

 

 

Come si legge nella Relazione al Parlamento “Non priva di significato appare, in questo contesto, la chiusura dell’Ippodromo di Palermo ove, tra l’altro, sarebbe emerso anche il condizionamento delle famiglie sulla gestione di alcuni servizi. Settore verso il quale la criminalità mafiosa mostra un più recente, ma vivo interesse, è quello dei giochi e delle scommesse, che produce guadagni rapidi ed elevati. I volumi d’affari vengono ulteriormente moltiplicati dal sistematico ricorso a piattaforme di gioco, spesso allocate all’estero, che consentono l’evasione fiscale di consistenti somme di denaro. Viene, infatti, così creato un sistema parallelo a quello legale, di difficile tracciabilità e del tutto clandestino rispetto al gioco autorizzato dallo Stato.

Tutti i mandamenti risultano indistintamente interessati al settore, tanto che molte famiglie spingerebbero per favorire l’apertura, nel proprio territorio, di nuove agenzie. In tal modo, cosa nostra non solo si insinua aggredendo questa nuova forma di imprenditoria con il metodo estorsivo, ma si adopera anche per assumere direttamente il controllo dei centri scommesse più avviati.

 

Tra i settori d’interesse della locale criminalità organizzata si annoverano anche le scommesse on-line e la gestione delle slot machine per il gioco automatizzato, quest’ultime imposte all’interno degli esercizi commerciali.

Non mancano casi di persone transitate da un sodalizio all’altro, come testimonia il sequestro di beni del valore di in circa 30 milioni di euro effettuato, nel mese di luglio, a Vittoria, dalla Guardia di finanza, nei confronti di un pregiudicato, imprenditore nel settore dei giochi e scommesse e già condannato per tentato omicidio, in una prima fase affiliato alla stidda e, poi, divenuto contiguo a Cosa nostra.

 

Per quanto riguarda la presenza delle comunità cinesi in Italia, il Rapporto sottolinea che proprio la provincia di Prato – già colpita negli anni scorsi dalla grave crisi economica del distretto tessile, anche in ragione della vera e propria “esplosione” del fenomeno dell’economia sommersa

cinese – risulterebbe, secondo una recente analisi, la provincia italiana con la spesa pro capite più alta in slot machine e videolottery. Tale dato conferma l’elevata propensione al gioco  tradizionalmente manifestata proprio dalla comunità cinese, sia in ambito legale che illegale (come dimostrato anche dal rinvenimento, da parte delle Forze di polizia, di numerose bische clandestine), con profili di criticità per la evidente riconducibilità di tale fenomeno

al riciclaggio, vista la possibilità di utilizzare lo strumento delle slot come sistema di “lavaggio” del contante,provento di attività illecite.

 

Malta – La normativa tributaria vigente a Malta, particolarmente vantaggiosa sotto il profilo fiscale, ha destato l’interesse delle consorterie calabresi, sempre più dedite a svolgere attività di riciclaggio, in particolare attraverso il gioco d’azzardo on line.

Il 16 novembre 2017 la Guardia di finanza di Firenze, con l’operazione “Doppio Jack” coordinata dalla Procura del capoluogo toscano, ha individuato un’associazione criminale che, tramite una società ed un server ubicato a Malta, controllava il gioco on line in Toscana, Lazio, Veneto, Marche ed Emilia Romagna. L’attività investigativa ha portato all’arresto di sette persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo del gioco d’azzardo e truffa, oltre a diversi sequestri per un valore complessivo di quasi 9 milioni di euro.

 

“La relazione della DIA- dichiara Massimiliano Pucci, Presidente As.Tro, commentando la relazione della Direzione Investigativa Antimafia. – conferma quello che sosteniamo da più di tre anni: la macelleria fiscale dell’ultimo triennio e le restrizioni imposte dalle leggi regionali porteranno l’imprenditore che si occupa di gioco a mollare. È chiaro che con una tassazione così gravosa, e con le banche che non concedono prestiti agli operatori del settore, le imprese cederanno il passo alle organizzazioni criminali. Ma è un rischio che corrono tutti i settori produttivi, non solo quello del gioco”.

“Il rapporto conferma che le infiltrazioni criminali sono più facili nelle aziende e nei settori lasciati da parte dallo Stato. Il nuovo aumento del Preu previsto dal decreto Dignità per le slot rappresenta un ulteriore difficoltà per le aziende autorizzate e legali, sempre più a rischio chiusura. Il punto è che quando si distrugge un settore – questo sembra il piano di Governo – la domanda non scompare, ma cambiano i soggetti che fanno l’offerta di gioco. Oggi la fa lo Stato, ma di questo passo, a breve la farà solo la criminalità”.