“La limitazione oraria di utilizzo delle slot machine ad 8 ore totali giornaliere non è uno strumento efficace per arginare la disponibilità illimitata di gioco. Nelle 16 ore di interruzione,
“La limitazione oraria di utilizzo delle slot machine ad 8 ore totali giornaliere non è uno strumento efficace per arginare la disponibilità illimitata di gioco. Nelle 16 ore di interruzione, infatti, i giocatori problematici si rivolgeranno all’offerta di gioco disponibile online o – peggio ancora – al settore illegale. Inoltre, come dicono numerose ricerche scientifiche, c’è il rischio del cosiddetto “effetto campanella” – come definito dagli inglesi – che spinge il giocatore ad una maggiore compulsività, in prossimità del divieto di gioco”.
Questo il commento di Massimiliano Pucci, Presidente di As.Tro, l’associazione nazionale dei gestori del gioco lecito, allo schema di regolamento tipo approvato dal Celva (Consorzio degli enti locali valdostani), che stabilisce orari di apertura e regole per le sale e le attività commerciali con apparecchi da gioco, nei comuni della regione.
“E’ un peccato – prosegue Pucci – che ci si stia rimangiando tutto ciò che era stato concordato – anche dalla Regione Valle d’Aosta – nella Conferenza Stato-Regioni, dove era stato condiviso da tutti un orario minimo di accesso al gioco superiore alle 8 ore per tutelare i giocatori e, allo stesso tempo, salvaguardare entrate erariali e posti di lavoro. Diversamente, si costringono le aziende a chiudere e a licenziare il personale, come sta già succedendo in altri territori come il Piemonte”.
Non manca tuttavia – secondo Pucci – un risvolto positivo: “L’aspetto più interessante previsto dal regolamento – osserva – è il coinvolgimento del Comune nell’apertura delle sale. Come associazione abbiamo sempre sostenuto l’importanza del rispetto per i territori che ci ospitano. Dunque la cooperazione con gli enti locali per noi diventa fondamentale per evitare aperture in prossimità di luoghi sensibili come, per esempio, le scuole”.
PressGiochi