L’industria del gioco e delle scommesse ha criticato la decisione del governo britannico di chiudere casinò, negozi di scommesse e centri di gioco nel Merseyside come parte di un inasprimento delle misure anti COVID-19.
L’industria del gioco e delle scommesse ha criticato la decisione del governo britannico di chiudere casinò, negozi di scommesse e centri di gioco nel Merseyside come parte di un inasprimento delle misure anti COVID-19. Il Primo Ministro Boris Johnson ha annunciato ieri sera che le aziende dovranno chiudere mercoledì, poiché il Merseyside si trova nel livello più alto di un nuovo sistema nazionale a tre livelli per affrontare un numero crescente di infezioni. Gruppi tra cui la British Horseracing Association e il Betting and Gaming Council hanno criticato la decisione, sostenendo che non ci sono prove a sostegno della necessità di chiudere le sedi di gioco e scommesse.
La BHA ha dichiarato: “Gli operatori di scommesse hanno dimostrato di poter gestire negozi in sicurezza senza violare le restrizioni di distanziamento sociale. Le corse e le scommesse condividono una relazione unica e interdipendente. Qualsiasi misura adottata che comporti la potenziale chiusura di migliaia di negozi di scommesse, che generano entrate critiche per le corse britanniche attraverso il prelievo e i pagamenti dei diritti dei media, avrà un impatto enormemente dannoso sulle finanze di entrambe le industrie. Incoraggiamo fortemente il Governo a prendere una decisione basata su prove sulla chiusura di qualsiasi negozio di scommesse, consapevole degli impatti significativi sulle corse britanniche e sulle industrie associate”.
L’amministratore delegato del BGC, Michael Dugher, ha scritto in una lettera ai parlamentari: “In tutto il Merseyside, 2.300 persone sono impiegate in negozi di scommesse e casinò. La decisione di chiudere avrà probabilmente un enorme impatto sull’occupazione e sulla sopravvivenza di queste attività. Le sedi dei nostri membri rispettano le rigide linee guida e sono state approvate dalla Public Health England. Non ci sono prove che i negozi di scommesse o i casinò siano stati la fonte di eventuali focolai di Coronavirus o abbiano contribuito a un aumento del numero di casi. I negozi di scommesse sono stati riaperti in modo sicuro lo scorso giugno e sono stati classificati come “vendita al dettaglio non essenziale”. Questo non avrà solo un impatto su quelle aziende, ma avrà anche un impatto negativo sull’ammontare delle tasse che pagano e sul denaro che va a sostenere le corse. Ad esempio, gli ippodromi del Merseyside ricevono gran parte dei loro finanziamenti dai diritti dei media per trasmettere le corse nei negozi di scommesse, questo cesserà nel momento in cui i negozi saranno chiusi. È imperativo che i 350 negozi di scommesse e sei casinò del Merseyside siano tenuti aperti. Capisco perché la Regione della Città stia dando la priorità al pacchetto di sostegno economico, ma può e deve sostenere che queste attività rimangano aperte”.
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