I casinò si sono offerti di smettere di vendere alcolici per evitare chiusure catastrofiche che potrebbero portare a migliaia di perdite di posti di lavoro.
I casinò si sono offerti di smettere di vendere alcolici per evitare chiusure catastrofiche che potrebbero portare a migliaia di perdite di posti di lavoro. Le sedi, che danno lavoro a 14.000 persone e hanno raccolto 1,3 miliardi di sterline per il Tesoro negli ultimi tre anni, temono di essere costrette a chiudere ancora una volta per le restrizioni anti-COVID introdotte dal Governo. Boris Johnson dovrebbe annunciare la prossima settimana un nuovo sistema a tre livelli di blocchi locali che potrebbe vedere le attività di ospitalità chiudere per settimane nel tentativo di ridurre i tassi di infezione. Questo arriva dopo che Nicola Sturgeon ha annunciato la chiusura dei luoghi di ospitalità, inclusi i casinò, nella regione centrale della Scozia, che include Glasgow ed Edimburgo. I casinò in Inghilterra e Galles hanno affermato che un simile spostamento a sud del confine sarebbe disastroso per un settore già scosso dagli effetti del primo blocco all’inizio di quest’anno. Sono stati autorizzati a riaprire di nuovo solo in agosto prima di essere colpiti dal coprifuoco delle 22:00 sui luoghi di ospitalità e di svago il mese scorso. Ciò ha visto i ricavi del casinò scendere fino al 70% rispetto a 12 mesi fa. In un ultimo tentativo per evitare la chiusura, il settore si è detto pronto a smettere del tutto di vendere alcolici per garantire la loro omissione dall’elenco delle attività a cui è stata ordinata la chiusura.
Michael Dugher, amministratore delegato del Betting and Gaming Council, ha ora scritto a tutti i parlamentari esortandoli a fare pressioni sul Governo per consentire ai casinò di rimanere aperti, dichiarando: “I casinò hanno già dimostrato, grazie ai loro sistemi di tracciabilità di livello mondiale, all’uso di schermi in perspex, disinfettanti per le mani e rigide regole di distanziamento sociale, che sono in sicurezza relativamente al COVID-19. Ci sono relativamente pochi casinò, sappiamo che il loro impatto sul COVID-19 è trascurabile e infatti hanno operato perfettamente in sicurezza sin dalla riapertura ad agosto. Non ci sono motivi di salute pubblica per ordinarne la chiusura ora. I ministri devono capire che i casinò non sono pseudo-discoteche o luoghi dove i giovani vanno a bere. Tuttavia, sono disposti a ridurre ulteriormente i loro livelli di rischio rifiutando di servire alcolici, che il Governo sembra ritenere sia un altro fattore nella diffusione del virus. Alla luce di tutto ciò, esorto i ministri a essere ragionevoli e a consentire ai casinò di rimanere aperti in modo sicuro e continuare a fare la loro parte nell’aumentare le entrate fiscali disperatamente necessarie per il Tesoro”.
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