24 Novembre 2024 - 21:03

Regione Puglia e il pericolo GAP: l’1% dei ragazzi scommette mentre il 57% si dedica all’alcol

Lunedì scorso avevamo dato notizia della pubblicazione del Report sul consumo di sostanze psicotrope tra gli studenti pugliesi redatto a cura dell’Osservatorio epidemiologico regionale, Dipartimento della salute Regione Puglia, con

01 Giugno 2016

Lunedì scorso avevamo dato notizia della pubblicazione del Report sul consumo di sostanze psicotrope tra gli studenti pugliesi redatto a cura dell’Osservatorio epidemiologico regionale, Dipartimento della salute Regione Puglia, con la collaborazione delle istituzioni scolastiche. La ricerca, condotta tra quasi 6500 studenti pugliesi tra i 15 e i 19 anni di 74 scuole superiori svela come tra gli abusi e le dipendenze rientri anche il gioco d’azzardo. Forte la preoccupazione del vicepresidente Giuseppe Longo per la situazione, così abbiamo deciso di approfondire la ricerca.

Come denuncia l’Osservatorio regionale – che in attesa dell’attivazione dell’Osservatorio sul gioco, tra le varie dipendenze si occupa anche di Gap – il gioco d’azzardo porta con se un rischio che, in particolari gruppi di persone ad alta vulnerabilità, può sfociare in una vera e propria dipendenza comportamentale. Il 13,5% degli intervistati (stima: 29764 studenti) riporta di aver giocato d’azzardo. L’età in cui prevale il consumo è 19 anni; si passa infatti da un 10% di prevalenza del gioco tra i ragazzi di 15 anni a quella di 17,8% tra i 19enni, rispetto ovviamente agli altri tipi di abusi.

 

I giochi a cui maggiormente gli studenti si dedicano anche tutti i giorni sono i giochi online in genere con una incidenza del 4% sui giocatori settimanali, il poker (anche online) e il bingo (rispettivamente l’1,8% e l’1,9%), seguono giochi di carte, Totocalcio, Lotto, Gratta e Vinci (1,2), Superenalotto e lotterie in genere ed infine scommesse sportive e ippiche (1,0%).

 

pugliadati

 

Per quanto riguarda gli altri tipi di abusi, dal report emerge che il 17,3% ha consumato cannabis e che il consumo aumenta passando da una prevalenza di 5,5% nei 15enni al 25,5% nei 19enni. Quanto al consumo di alcol, il 57,8% dei ragazzi ha l’abitudine di bere. L’1,8% ha dichiarato di aver consumato cocaina negli ultimi 30 giorni mentre l’1,1% ha consumato ecstasy.

 

E pensare che uno dei più grandi allarmi della politica italiana, Pd e Movimento 5 Stelle in primis, è proprio la preoccupazione per la diffusione del gioco d’azzardo tra i minori. Va considerato, dati alla mano, che tra questi stessi ragazzi spende i propri soldi alle scommesse o ai gratta e vinci (giochi preferiti dai ragazzi secondo gli studi dell’Espad, ndr.) solo l’1,0% di essi contro un 1,1% che consuma ecstasy o un 1,8% che si dà addirittura alla cocaina. Pericoli o dipendenze sicuramente ben più preoccupanti.

Per non parlare dell’altissimo pericolo alcol diffuso tra il 57,8% dei giovani pugliesi contro un 13,5% di propensione per tutti i giochi d’azzardo considerati.

 

E le slot? – Strano, poi, che gli apparecchi da gioco – quelle pericolosissime slot machine tanto bandite – non siano nemmeno contemplati nella graduatoria dei prodotti preferiti dai ragazzi che appunto giocano, e pensare che la legge regionale che mira a rendere la Puglia slot-free, la n. 43 del 2013, attuata per metà e sulla quale pende ancora la decisione di legittimità della Corte Costituzionale, si preoccupa di tenere sale giochi e macchinette a distanza di almeno 500 metri da luoghi sensibili, tra i quali i centri di aggregazione giovanile, le chiese e le scuole.

 

Ad esser precisi va rilevato che le slot machine sono nominate nello studio tra le abitudini nel tempo libero e non nella sezione dedicata ai prodotti che creano dipendenza. “Tra le attivita meno praticate – si legge – appare il gioco alle slot machine, riferito dal 18,6% degli studenti, piu frequentemente dai maschi che dalle femmine (25,5% contro 11,2%); per i maschi la prevalenza dei giocatori aumenta al crescere dell’eta”.

 

Non possiamo nemmeno accusare lo studio realizzato dal Dipartimento della Salute pugliese di essere poco attendibile o non estendibile alla popolazione cui si riferisce. E’ stato realizzato seguendo il protocollo europeo, sulla base dello schema classico di campionamento bernoulliano e affianca il Dipartimento politiche Antidroga nella realizzazione a livello locale dello studio SPS.

 

Ma proseguiamo nella lettura del report. Il gioco d’azzardo, anche nel nostro Paese,- continua l’OER – ha assunto dimensioni rilevanti, anche se non ancora ben definite, grazie a una forte spinta commerciale facilmente percepibile dalle innumerevoli pubblicità che sempre più sono presenti sui media.

Il fenomeno del gioco d’azzardo e sempre più diffuso tra gli studenti e le studentesse nel nostro Paese.

Come riporta la ricerca, nell’ultimo mese oltre il 64,6% degli intervistati non ha puntato cifre di denaro, il 19,6% ha scommesso meno di 10 euro, il 9,3% da 11 a 50 euro, il 2,5% oltre 51 euro e il 4,0% non ha risposto al quesito. Il 12,2% dei ragazzi ha dichiarato di aver sentito il bisogno di puntare cifre di denaro sempre più alte ed il 7,8% lo ha fatto; giocando più di quanto si era riproposto di fare. Il 9,6% si e sentito in colpa per via del denaro che spende al gioco.

I giovani maschi pugliesi prediligono i giochi come il poker (anche in solitaria come il poker on-line) e le scommesse sportive o ippiche in agenzia o internet, ma soprattutto il totocalcio; tali giochi vengono praticati anche tutti i giorni. Il Gratta e vinci/Lotto istantaneo risulta il gioco in denaro preferito dalle donne.

Pur di giocare, l’8,6% dei ragazzi ha dichiarato di aver mentito ai propri genitori sulla reale cifra spesa al gioco ed il 3,4% ha avuto proprio delle discussioni in famiglia per via del gioco. Solo il 4,9% ha pero mentito mentre stava giocando sulla reale cifra vinta. Una parte del questionario e dedicata ad analizzare le possibili criticita legate al gioco d’azzardo e, secondo le risposte fornite, il 10,5% di coloro che giocano presentano un profilo di rischio moderato o grave di sviluppare gambling. Il 14,1% dei ragazzi ha dichiarato di esser tornato a giocare dopo aver perso soldi solo per cercare la rivincita.

Il 4% afferma di essere stato criticato per via del vizio del gioco e non ammette che tale critica possa avere un fondo di verità. Il 5,2% ha avvertito il desiderio di non giocare più, non riuscendo pero a mantenere tale volere. Tra gli intervistati, il 2,6% ha dichiarato di aver chiesto soldi in prestito pur di continuare a giocare ed il 2,6% di aver fatto assenze a scuola per andare a giocare.

La conclusione che possiamo trarre è semplicemente quella di non sottovalutare il pericolo che può rappresentare il gioco d’azzardo per i giovani, ma di non usare due pesi e due misure, analizzando la realtà della situazione e adottando misure intelligenti che mirino in primo luogo a tutelare veramente i giovani da quelli che sono i prodotti più dannosi senza creare allarmismi che hanno più il sapore di propagande politiche che non altro.

 

Cristina Doganini – PressGiochi

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