12 Gennaio 2025 - 20:20

Regione Lombardia. A Gussola, un progetto da 50mila euro per azioni no-slot; in cura nel 2013, 15 persone

Su una popolazione di circa 40mila abitanti, i giocatori d’azzardo residenti nel distretto casalasco, composto da 20 amministrazioni comunali, sarebbero 21.060. Quelli ‘problematici’ dai 507 ai 1482. Quelli ‘patologici’ dai

26 Maggio 2015

Su una popolazione di circa 40mila abitanti, i giocatori d’azzardo residenti nel distretto casalasco, composto da 20 amministrazioni comunali, sarebbero 21.060. Quelli ‘problematici’ dai 507 ai 1482. Quelli ‘patologici’ dai 195 agli 858. La stima è stata fatta partendo dai dati di ricerche nazionali. Ed è proprio dalla consapevolezza della diffusione di questo problema sociale che il Consorzio Casalasco Servizi Sociali, in collaborazione con i Comuni consorziati, ha promosso l’adesione al bando regionale per il contrasto al gioco d’azzardo mediante la stesura di un progetto denominato ‘S-legami dal gioco’ (del costo di 73.480 euro, con la richiesta alla Regione Lombardia di 50mila euro).

 

Il capofila del progetto è il Comune di Gussola. Le azioni programmate sono distribuite su tre ambiti. Anzitutto, la formazione, nelle scuole, negli spazi di vita di anziani e sulla comunità: una azione formativa rivolta a studenti, insegnanti, anziani, volontari, amministratori e cittadini in genere.

In secondo luogo, l’ascolto e l’orientamento, attraverso il coinvolgimento della Croce Rossa Italiana e il consorzio Ethica per l’apertura di sportelli alla cittadinanza con possibilità di un numero verde dedicato per un primo spazio di accoglienza ed eventuale invio ai servizi specialisti Asl e ai servizi sociali comunali.

Poi ‘Azioni no slot’: realizzazione di azioni per valorizzare i pubblici esercizi che non hanno apparecchiature per il gioco d’azzardo legalizzato. Si ipotizzano manifestazioni ludiche e sportive (gara di di calcetto, biliardino, beach volley) con squadre di bar/pubblici esercizi con annesso bando e premi in gioco (biliardino, tavolo da ping pong, libri), a cui possono partecipare solo gli esercizi che non hanno ‘macchinette’ varie al loro interno e che si impegnano a non inserirle per almeno un anno.

 

Nel progetto si dice che «riprendendo altri dati di contesto locale (fonte piano di intervento GAP dell’Asl di Cremona del 2014), il 38% della popolazione studentesca della provincia di Cremona ha praticato almeno una volta giochi in cui si puntano soldi. Il 68% degli studenti ha ‘giocato’ presso locali, il 33% in luoghi privati e circa il 17% in sale scommesse. Il gioco online è stato praticato dall’11% dei ragazzi».

Dalla stessa Asl emerge che nel corso del 2013 quindici persone si sono rivolte al Sert di Casalmaggiore per effettuare un percorso psico-sociale finalizzato a risolvere il problema del gioco d’azzardo patologico. In fase di progettazione hanno aderito diversi soggetti del territorio, tra cui l’Asl, Santa Chiara, il Polo Romani, gli istituti comprensivi Diotti e Marconi di Casalmaggiore, di Piadena, di Gussola, il Forum Casalasco del terzo settore, il Cisvol, la Cri di Casalmaggiore e associazioni di volontariato.

 

 

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