Il 2016 – fa sapere l’associazione Astro – sarà l’ultimo anno in cui potranno essere posti in esercizio gli apparecchi da gioco lecito sul territorio Ligure. Il 30 aprile 2017,
Il 2016 – fa sapere l’associazione Astro – sarà l’ultimo anno in cui potranno essere posti in esercizio gli apparecchi da gioco lecito sul territorio Ligure.
Il 30 aprile 2017, infatti, entrerà in vigore la norma “espulsiva” contenuta nell’articolo 2 comma 1 della Legge regionale n. 17 del 30 aprile 2012, in virtù della quale l’autorizzazione all’installazione di un apparecchio da gioco lecito potrà essere mantenuta/rilasciata solo all’esterno delle aree “sensibilizzate”.
La residualità delle zone boschive e agricole che ad oggi risultano essere le uniche aree sufficientemente lontane dai luoghi sensibili (elencati nella Legge Regionale e integrati dalle delibere comunali), non offre certamente alcuna possibilità di permanenza industriale.
In Liguria si smetterà di giocare ?
Secondo l’opinione della AUSL di Genova sicuramente no, visto che nei due anni di vigenza del distanziometro “ligure”, l’impennata di malati di G.A.P.. censita in Regione evidenzia giocatori patologici provenienti quasi esclusivamente dall’area del “gioco on line”.
Secondo gli “esperti della distribuzione di totem” che in Alto Adige stanno già facendo affari d’oro, in barba al legislatore a statuto speciale che governa il territorio, i Liguri apprezzeranno subito i loro “congegni” dove una ricarica di cellulare “apre” alla possibilità di fruire di un’intera piattaforma di casinò on line (senza limiti di puntate).
In Liguria di “smetterà di parlare di emergenza-azzardo”? Probabilmente si.
Azzerato il gioco lecito, la battaglia ideologica (non può essere lo Stato ad impoverire la gente con le “sue” slot, tranne che nei Casinò), si potrà dire conclusa. I malati di gioco non legale, quindi, se la saranno cercata, e nessuna “spesa” comunale dovrà essere sostenuta per curare un fenomeno che “tecnicamente” non esisterà più.
In Liguria ci sarà un “territorio migliore” ?
Al netto dell’aumento del tasso di criminalità che sarà generato dall’invasione dei Totem, la scomparsa del gioco lecito genererà anche la “impossibilità” di utilizzare “la slot” come colpevole vicario per tutti “i mali” di una regione che si allaga e frana con mezza giornata di pioggia, e la cui “storia economica fondata su un importante porto” è oramai relegata alla memoria dei nostri nonni.
L’effetto più paradossale, – conclude l’associazione – tuttavia, toccherà al monumento di Genova dedicato alle “vittime del gioco d’azzardo”: sparito il gioco legale, e quindi “tecnicamente” sparita la vittima del gioco d’azzardo (perché da quel momento in poi non sarà più una “vittima”), il mausoleo dell’ideologia proibizionista diventerà meta ambita di plurimi pellegrinaggi: chi si dedicherà ai totem vi deporrà fiori e lumini in segno di venerazione e gratitudine;
chi perderà tutto giocando imprudentemente qualche minuto ad un totem, in un bar dove prima c’erano slot a 1 euro a partita, percepirà la “sgradevolezza” di essere stato per tanti anni “strumentalizzato” da politici ideologizzati (per i quali la sua salute non è mai stato un fattore di attenzione, ma solo percorso politico per l’affermazione di un antagonismo).
PressGiochi
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