14 Novembre 2024 - 18:34

Regione Calabria. La comm. Affari istituzionali approva le modifiche alla legge sui giochi – IL TESTO

La Commissione Affari istituzionali della Regione Calabria ha approvato le modifiche alla legge regionale sul gioco. La commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza con autorizzazione al coordinamento formale. Accolti

20 Dicembre 2022

La Commissione Affari istituzionali della Regione Calabria ha approvato le modifiche alla legge regionale sul gioco.

La commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza con autorizzazione al coordinamento formale. Accolti alcuni emendamenti, tra cui quello a firma Gilardi della Lega che prevede la chiusura dalle ore 20,00 alle ore 09.00 dei locali destinati al gioco.

Nella mattinata di oggi sono stati auditi diversi soggetti istituzionali, tra cui il Presidente della riunione del Consiglio Regionale di Anci Calabria Giovanni Papasso, l’avv. Generoso Bloise per EGP Fipe, Acadi, Francesco Napoli per CONFAPI CALABRIA, Roberto Gatto per C.R.E.A. Calabria APS (Coordinamento Regionale Enti Accreditati), Salvatore Barbieri per Ascob, Luciano Gualzetti per la Consulta Nazionale Antiusura Onlus, Massimiliano Pucci per AS.TRO, Presidente Massimiliano Pucci e l’ex Presidente della Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa, Avv. Arturo Bova.

 

Il consigliere Gelardi (Lega Salvini) nel proprio intervento ha dato atto al consigliere Bova per il lavoro fatto, “ma sono passati degli anni in cui si è pervenuti a proroghe a causa della retroattività della norma. Si cerca ora di salvaguardare il tessuto produttivo”, dichiara. Ribadisce la circostanza che il gioco è regolamentato dallo Stato, ma che serva trovare un punto di incontro che contemperi le varie esigenze. “Con l’emendamento si ritorna ai presupposti di cui alla legge 9/2018, viene articolato l’orario e prevista la chiusura dalle ore 20,00 alle ore 09.00 dei locali destinati al gioco”.

La consigliera del gruppo Misto Amalia Bruni ha evidenziato come “La trattazione odierna si sviluppa su economia versus salute. Di fatto si sta avallando una sanatoria. L’art. 2 svuota i sindaci delle loro competenze. La proposta ha notevoli ricadute sulla salute ed è un problema che preoccupa tutte le istituzioni preposte alla tutela della saluta. Rammento di aver chiesto per ben due volte che la problematica venisse affrontata in una seduta congiunta con la commissione sanità”.

Secondo il consigliere FI Michele Comito “gli ambiti di intervento devono essere distinti, una cosa è il gioco altra cosa sono le patologie connesse ad esso. Lo Stato dovrebbe intervenire per stabilire l’ambito di intervento. Il gioco vira verso il gioco online e deve essere riconosciuto e combattuto ancor più quando è associato ad altre forme di dipendenza. Accettabili i contributi tecnici da parte degli auditi, ma non le strumentalizzazioni”.

“l consigliere Ernesto Alecci che denunciato come “lo Stato antepone i vincoli di bilancio al diritto alla salute, a cascata il problema viene trasferito alle regioni che a loro volta lo riversano sui Comuni. L’aspetto positivo del gioco intravisto dal consigliere Comito non è ravvisabile nelle sale da gioco e, soprattutto nelle slot dove non esiste alcuna interazione e che, di fatto, allontanano anche dalle famiglie e dal mondo esterno. La distanza di 300 metri o 500 metri è ininfluente. Esiste anche una forma di “turismo” del gioco. L’argomento è importante e le influnze delle organizzazioni criminali incisive. Sui numeri emersi bisognerebbe pervenire ad un ulteriore approfondimento. La Calabria potrebbe essere la prima regione a legiferare in merito e dare un messaggio importante”.

“E’ evidente – ha ribadito Comito – che il gioco possa diventare malsano e poco arricchente e che la ludopatia sia un problema mondiale, ma esistono situazioni che vanno trattati intervenendo sui singoli. Il proibizionismo rappresenta, comunque, un problema. Necessario riportare tutto nei giusti binari, senza strumentalizzazioni di sorta”.

 

Il Presidente del Consiglio Filippo Mancuso, ha ammesso di essere stato il promotore del ritiro delle firme, ma di essersi assunto la responsabilità di rimettere in discussione la problematica attraverso la presentazione di una proposta emendativa. Contesta l’uso della demagogia a fini personalistici. “Concordo con il consigliere Alecci sul fatto che sia lo Stato a speculare sul fenomeno e su altri. Il dato di due miliardi di euro é riconducibile a tutti i giochi. La proposta è in linea con le leggi delle regioni e migliorativa delle stesse, anche di quelle amministrate dalla sinistra” dichiara.

“Il gioco on line è aumentato, – ha dichiarato il consigliere Ernesto Francesco Alecci del PD -, ma si distingue dal gioco delle slot che anche attraverso il suono emesso ed i colori scatenano la dipendenza. L’augurio è che il dibattito anche in sede di approvazione in Aula registri il clima di pacatezza di quello registrato nell’odierna seduta. I rischi esistono in tutti gli ambiti e non possono essere evitati, serve mitigare il rischio. La regione Calabria deve avere l’ambizione di essere apripista e bisognerebbe paragonarsi con le altre regioni anche dal punto di vista della prevenzione, della vicinanza alle famiglie ed ai bisogni dei cittadini. Se è vero che dei due miliardi solo una piccola parte è riconducibile alle slot delle stesse se ne potrebbe fare a meno perché non inciderebbero sull’economia e sul mantenimento dei posti di lavoro”.

Nella Pdl 107 si proponevano, in origine, l’eliminazione della norma che fissa ad otto ore giornaliere l’apertura delle sale giochi e delle sale scommesse, la riduzione da 500 metri a 300 metri della distanza minima tra sale giochi e scuole, nei comuni con più di 5.000 abitanti, ed in ultimo la cancellazione dell’obbligo di adeguamento al “distanziometro” per le autorizzazioni rilasciate fino al 5 maggio 2018.

Nel testo approvato, fermo restando la previsione del distanziometro, si prevede la chiusura dalle 24,00 alle 9,00, l’esclusione dei comma 7 dalla norma e l’eliminazione della retroattività.

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