10 Gennaio 2025 - 10:24

Ravenna: la Coop Adriatica pubblicizza l’azzardo? E’ polemica

Massimo Manzoli, portavoce di Ravenna in Comune e fondatore del Gruppo dello Zuccherificio, ha segnalato in questi giorni la presenza in città di pannelli reclamizzanti il gioco d’azzardo sulle pensiline

22 Dicembre 2017

Massimo Manzoli, portavoce di Ravenna in Comune e fondatore del Gruppo dello Zuccherificio, ha segnalato in questi giorni la presenza in città di pannelli reclamizzanti il gioco d’azzardo sulle pensiline dei carrelli della spesa all’Esp.

“Ma Coop Adriatica ha un codice etico – scrive Manzoli – Ora qualcuno mi spiega pubblicizzare un’attività che distrugge rapporti solidali tra le persone, che non valorizza alcun lavoro, che distrugge la salute di molte persone, come fa a rientrare in quel codice etico?” “Ora la questione è seria: di chi è la responsabilità di questa scelta? Coop Adriatica 3.0 oppure IGD? Poco cambia visto che il 40% delle quote di IGD sono possedute da Coop Adriatica 3.0”.

 

Alla questione aperta da Manzoli segue, sotto lo stesso post, il commento di Carlo Serafini, editore di Ravenna24ore.it, che formula alcune riflessioni sull’argomento.

In premessa, l’editore segnala al portavoce di Ravenna in Comune la massiccia copertura pubblicitaria della stazione ferroviaria di Ravenna con la stessa campagna sul gioco d’azzardo: si tratta fra l’altro della medesima pubblicità “contestata” da Massimo Manzoli – continua Serafini – alla festa dell’Unità provinciale di Ravenna del 2015, a causa della quale il portavoce criticò la condotta dell’ex segretario provinciale del Pd dell’epoca, Michele De Pascale, “innescando un caso mediatico”.

Ciò premesso, Serafini sottolinea come la campagna pubblicitaria in questione rispetti la legge dello Stato in materia, in particolare la “Balduzzi”, e che – a suo avviso – la ludopatia non si sconfigge “danneggiando il mondo degli operatori della comunicazione che rispettano la legge”, ma ad esempio proteggendo le categorie a rischio con l’applicazione della legge regionale che a Ravenna, a causa di lungaggini nella mappatura del territorio, non è ancora applicabile. Lo strumento normativo, fra i suoi punti più importanti, prevede che non si possano attivare nuove sale gioco – sale scommesse, né provvedere alla nuova installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito entro 500 m dai punti sensibili indicati da ogni Comune. Per le attività già esistenti che non rispettino la norma è obbligatoria la cessazione o il trasferimento.

“Ritengo sia opportuno e d’obbligo che la PA e i Sindaci si adoperino alacremente per l’applicazione delle Leggi Regionali nei tempi previsti e per favorirne e per promuoverne di nuove a tutela delle categorie a rischio ludopatia. – conclude Serafini – Altra cosa è attaccare e danneggiare chi opera nel pieno rispetto delle leggi dello Stato”.

PressGiochi