23 Novembre 2024 - 09:57

Rapporto UIF 2022: crescono del 21% le segnalazioni da parte dei prestatori di gioco

L’Unità di informazione finanziaria pubblica oggi 4 luglio il rapporto annuale sull’attività 2022. Nel 2022 le segnalazioni di operazioni sospette (SOS) ricevute dall’Unità sono state  155.426 (+11,4% rispetto al 2021).

04 Luglio 2023

L’Unità di informazione finanziaria pubblica oggi 4 luglio il rapporto annuale sull’attività 2022.

Nel 2022 le segnalazioni di operazioni sospette (SOS) ricevute dall’Unità sono state  155.426 (+11,4% rispetto al 2021). La tendenza crescente del flusso segnaletico non è stata spesso accompagnata da un miglioramento dei suoi contenuti informativi. L’Unità, nel costante impegno a favorire la qualità della collaborazione attiva, ha elaborato e condiviso con i segnalanti nuovi criteri di valutazione granulare delle segnalazioni connotate da un basso livello di rischio riciclaggio e il dettaglio dei relativi esiti, in base alla presenza o meno di sufficienti elementi a supporto del sospetto.

Un’ampia maggioranza di segnalazioni – si legge nel Rapporto – proviene come di consueto dal sistema bancario e finanziario, con un accresciuto contributo dei prestatori di servizi di gioco che effettuano 9.266 segnalazioni nel corso dell’anno con un aumento del 21% rispetto all’anno precedente. Nel 2022 è proseguito il trend positivo del flusso segnaletico riferito ai prestatori di servizi di gioco (+21,0%, da 7.659 a 9.266 SOS). In generale, l’andamento del comparto potrebbe essere connesso con la ripresa dell’attività dovuta all’allentamento delle misure restrittive adottate durante l’emergenza sanitaria.

Il comparto dei giochi e delle scommesse continua a mostrare zone d’ombra suscettibili di favorire fenomeni di riciclaggio. Nel corso del 2022, diverse segnalazioni inoltrate da altrettanti concessionari di gioco online hanno portato all’attenzione dell’Unità presumibili meccanismi di chip dumping14 intercettati dalle piattaforme di gioco nell’ambito delle procedure interne antifrode. La fattispecie prevede la canalizzazione, resa apparentemente legittima dal ricorso al chip dumping, di fondi aventi origine illecita verso conti di gioco, successivamente incassati in contanti tramite voucher presso punti vendita ricorrenti e concentrati nella medesima area geografica. La comune zona di insediamento dei giocatori e l’esecuzione delle operazioni in date contigue induce a ipotizzare una più ampia rete di soggetti coinvolti, direttamente o in qualità di meri prestanome, in condotte collusive finalizzate al riciclaggio di somme illecite derivanti da frodi informatiche, clonazioni di carte di pagamento e truffe di vario genere.

Una caratteristica peculiare oggetto di segnalazione attiene alla rilevazione di numerosi soggetti che, in sede di adeguata verifica, forniscono informazioni anagrafiche dal contenuto similare, illogico o incoerente (luoghi di nascita e di residenza diversi e/o geograficamente distanti, indirizzi inesistenti, CAP errati, ecc.), facendo presumere che le operazioni poste in essere siano riconducibili a un’unica persona fisica che agisce sotto diverse false identità. Tale ipotesi è suffragata dall’utilizzo delle stesse risposte alle “domande segrete” previste per il recupero delle password di accesso ai conti di gioco. Inoltre, gli approfondimenti condotti sull’operatività registrata presso gli esercenti maggiormente coinvolti non hanno portato a escludere la complicità degli esercenti, che potrebbero consentire la riscossione dei voucher da parte di soggetti diversi dai richiedenti.

Da ultimo, si sono riscontrate condotte di taluni Punti Vendita Ricarica (PVR) che promuovono – all’insaputa del concessionario – giochi tramite siti web non autorizzati dall’ADM (presenti nell’elenco dei siti soggetti a inibizione) con modalità non consentite (come la raccolta di scommesse per eventi non inseriti nel palinsesto reso disponibile dall’ADM stessa o la presenza di apparecchi videoterminali non conformi alle disposizioni di cui ai commi 6 e 7 dell’art. 110 TULPS). Tali circostanze delineano un esercizio abusivo dell’attività di giuoco o di scommessa e favoriscono fenomeni di riciclaggio attraverso operazioni non tracciate e fuori dal controllo sia del concessionario sia delle Autorità preposte.

PressGiochi

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