DAL NOSTRO INVIATO – Secondo l’ultima indagine Eurispes, quasi 3 italiani 10 partecipano a giochi con vincita in denaro (28,2%): il 18,3% gioca solo dal vivo, il 2% solo on
DAL NOSTRO INVIATO – Secondo l’ultima indagine Eurispes, quasi 3 italiani 10 partecipano a giochi con vincita in denaro (28,2%): il 18,3% gioca solo dal vivo, il 2% solo on line, il 7,9% in tutti e due i modi. Il gratta e vinci è il gioco più amato (l’85%), seguito dal lotto e superenalotto (77,4%), Lotterie (62,4%), scommesse sportive (52,7%). Meno diffusi il casino (78% mai) e le scommesse ippiche (75,9% Mai).
Il volume del mercato del gioco in Italia nel 2017 si è attestato sui 101,8 miliardi, più del doppio rispetto al 2008 (47,5 mld) e quasi sette volte quello del 2003 (15,5 Mld).
Quasi 3 su 10 giocano nella speranza di vincere grosse somme di denaro (27,9%), il 22% è alla ricerca di denaro facile, il 21,2% per divertimento. Quattro giocatori su 10 confessano di sentire almeno qualche volta, di giocare troppo e spendere troppi soldi. Uno su 4 ha chiesto denaro in prestito per giocare. Il 35,4% degli Italiani crede che lo stato debba promuovere il gioco lecito e responsabile mentre il 26,9% è dell’opinione opposta. Oltre 1 cittadino su 4, non necessariamente giocatore, conosce circuiti di gioco illegale.
Sono questi i dati presentati oggi dall’istituto di ricerca Eurispes a Roma all’interno della 31esima edizione del Rapporto Italia 2019 per quanto riguarda la propensione degli italianii al gioco a vincita.
Il documento illustrato nell’Aula Magna dell’Università La Sapienza dal presidente Gian Maria Fara, è diventato, nel tempo, un punto di riferimento per studiosi, Istituzioni, sistema dell’informazione e osservatori internazionali.
L’analisi quest’anno si sviluppa attorno a sei dicotomie, approfondite attraverso altrettanti saggi accompagnati da sessanta schede fenomenologiche. Tra queste due schede vengono appunto dedicate al gioco a vincita e al gioco virtuale.
Vengono quindi affrontati, mediante una lettura duale della realtà, temi che l’Istituto ritiene rappresentativi, anche se non esaustivi, della attualità politica, economica e sociale del nostro Paese.
Le dicotomie tematiche individuate per il Rapporto Italia 2019 sono: Pubblico/Privato, Sovranismo/Mondialismo, Lavoro/Tecnologia, Identità/Differenza, Realtà/Rappresentazione, Sicurezza/Insicurezza.
In questa edizione il Rapporto si arricchisce di indagini campionarie su alcuni temi: la fiducia nelle Istituzioni, l’opinione sull’operato del Governo, la situazione economica delle famiglie e i consumi, il mondo del lavoro, l’euro e l’Europa, l’opinione sui temi etici, il testamento biologico e il fine vita, il gioco con vincita in denaro, il rapporto dei cittadini con la televisione pubblica, il mondo degli animali, le nuove abitudini alimentari e la percezione di sicurezza dei cittadini.
Ma andiamo a vedere il capitolo dedicato all”Italia sempre più in gioco’
Il volume del mercato del gioco in Italia nel 2017 si è attestato sui 101,8 miliardi, più del doppio rispetto al 2008 (47,5 mld) e quasi sette volte quello del 2003 (15,5 mld). In relazione al Pil, gli italiani giocano circa il doppio dei francesi e quasi il triplo dei tedeschi. Gli incassi per la finanza pubblica arrivano a oltre 10 mld, il costo per gli italiani è di quasi di 19 mld, il settore delle imprese nel 2017 ha potuto contare su 8,6 mld di euro.
I risultati dell’indagine Eurispes. 3 italiani su 10 giocano. Secondo l’ultima indagine Eurispes, quasi 3 italiani 10 partecipano a giochi con vincita in denaro (28,2%), il 71,8% dichiara di non farlo mai. In particolare, il 18,3% gioca solo dal vivo, il 2% solo on line, il 7,9% in tutti e due i modi. Nel complesso, circa 1 italiano su 10 gioca on line. Tra i 35-44enni e gli over 65 si registrano le più alte percentuali di non giocatori (rispettivamente 76% e 75%). Dai 45 anni in più sono più numerosi della media coloro che giocano solo dal vivo (23,9% per i 46-64 anni, 21,4% per gli over 65). Dai 18 ai 34 anni si trova la quota più alta di giocatori sia dal vivo che on line (15%). Le percentuali più elevate di non giocatori si trovano al Sud (77,5%) e al Centro (75,4%); nelle Isole il picco di chi gioca solo on line (4,8%). Il Gratta e Vinci è il gioco maggiormente praticato (l’85% tra chi gioca “qualche volta”, “spesso” e “sempre”), seguito dal Lotto e SuperEnalotto (77,4%), lotterie (62,4%), scommesse sportive (52,7%). Meno diffusi il casino (78% mai) e le scommesse ippiche (75,9% mai).
Diminuisce il divertimento, aumenta la speranza di vincere denaro. La speranza di una grossa vincita è la motivazione che più spesso induce a giocare (27,9%), seguita dalla ricerca di denaro facile (22%) e solo successivamente dal divertimento (21,1%, nel 2009 erano il 27,4%). L’8,2% gioca per occupare il tempo libero, il 5,5% per il brivido del gioco, il 4,7% per tradizione familiare, stessa percentuale dice di volere mettere alla propria la sua abilità, il 3,3% spera di vincere una cifra consistente da donare a chi ne ha bisogno. Circa 3 under 35 su 10 giocano alla ricerca di denaro facile e per puro divertimento, dai 35 anni ai 64 sono superiori alla media coloro che sperano in una grossa vincita (le percentuali sfiorano il 32%). I comportamenti a rischio. Sono stati poi presi in esame alcuni comportamenti potenzialmente a rischio: se la maggioranza dei giocatori non ha mai avuto la sensazione di trascorrere troppo tempo giocando (60,8%), a quasi un terzo (30,7%) è invece capitato “qualche volta”, al 7,8% “spesso”, allo 0,6% “sempre”. Inoltre, oltre un quarto (26,6%) prova “qualche volta” la sensazione di spendere troppo denaro giocando, il 10% “spesso”, lo 0,6% “sempre”, mentre non capita mani al 62,4% dei giocatori. Tre quarti degli intervistati 74,9% non hanno mai chiesto un prestito per giocare, ma uno su cinque ammette di averlo fatto “qualche volta” (19,1%), il 5,3% “spesso”, lo 0,6% “sempre”.
Promuovere il gioco: prevalgono i contrari. Rispetto alla questione della pubblicità “di Stato” del gioco, gli italiani si dividono. Secondo il 35,4% degli italiani non è giusto che lo Stato promuova il gioco lecito e responsabile mentre il 26,9% è dell’opinione opposta e il 22,5% non sa valutare. In particolare, il 30,6% del campione (giocatori e non giocatori) è contrario perché ritiene che anche il gioco lecito crei dipendenza, il 14,8% perché anche con il gioco lecito si possono perdere grosse somme. Mentre il 16,6% è favorevole perché è un buon modo per scoraggiare il gioco illegale e il 10,3% perché in questo modo i giocatori sono più tutelati.
Slot machine: “l’uomo nero” del gioco. Quali sono i giochi considerato più pericolosi? In cima alla classifica si sono le slot machine: pensa siano pericolose l’83,4% del campione (“abbastanza” 40%, “molto” 43,4%). Seguono i giochi on line per il 78,3% (48,6% “abbastanza”, 29,7% “molto”), poi le scommesse sportive (71,8%), i Gratta e vinci (66,7%), il Bingo (65,3%).
Gioco illegale: lo conosce 1 su 4. Oltre 7 italiani su 10 non hanno conoscenza diretta o indiretta dell’esistenza di circuiti di gioco illegale. Oltre un quinto (22,3%) ne è conoscenza ma non ne ha partecipato, il 4,7% ha anche partecipato. Nel complesso, oltre 1 cittadino su 4, non necessariamente giocatore, conosce circuiti di gioco illegale.
PressGiochi
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