Le famiglie hanno creduto poco al reddito di cittadinanza. Lo afferma il vescovo mons. Carmelo Cuttitta dell’Osservatorio diocesano della Caritas di Ragusa. Ragusa è in qualche modo una realtà contraddittoria
Le famiglie hanno creduto poco al reddito di cittadinanza. Lo afferma il vescovo mons. Carmelo Cuttitta dell’Osservatorio diocesano della Caritas di Ragusa.
Ragusa è in qualche modo una realtà contraddittoria perché a fronte di un disagio strisciante per molti nuclei familiari, si sono registrate poche domande per accedere alle misure di sostegno al reddito e registra anche il più alto tasso di cittadini dediti al gioco di azzardo e alle lotterie. Le famiglie hanno creduto poco al reddito di cittadinanza e lo scorso anno hanno bussato sempre più numerose alla porta dei centri di ascolto che hanno dato aiuto a 857 famiglie, 2660 persone e 4738 interventi, il 20 percento in più rispetto al 2017.
Sono state 7 mila le domande di Reddito di Inclusione presentate nel 2018 nei comuni iblei con il comparto ipparino (Vittoria, Comiso ed Acate) in testa con oltre 3 mila domande. Segue il versante orientale con i quattro comuni, Modica, Ispica, Scicli e Pozzallo con oltre 2 mila ed altrettante per Ragusa ed i centri montani e S. Croce. I consumi mensili pro capite sono attorno agli 800 euro e l’importo medio della pensione 628 euro con una tendenza al ribasso che dura ormai da qualche anno e testimonia delle difficoltà delle famiglie.
PressGiochi