Alla luce del recente riordino normativo del gioco online, il settore dei PVR si trova di fronte a un panorama in evoluzione legato a regole nuove ed adempimenti. La manifestazione
Alla luce del recente riordino normativo del gioco online, il settore dei PVR si trova di fronte a un panorama in evoluzione legato a regole nuove ed adempimenti.
La manifestazione ENADA ‘24 appena conclusa ha messo in evidenza le numerose sfide e opportunità emergenti, attirando l’attenzione su cosa il futuro possa riservare a queste attività.
Per analizzare questi cambiamenti, abbiamo intervistato Francesco Cannatella, tributarista esperto nel campo fiscale con oltre vent’anni di esperienza nel settore, in particolare sui Punti Vendita Ricarica (PVR), e attualmente impegnato nel ruolo di responsabile dei rapporti con i concessionari per conto dell’agenzia PVR.bet.
Francesco, alla luce delle recenti decisioni del Consiglio dei Ministri, quali sfide pensa debbano essere affrontate con urgenza dal settore dai PVR di scommesse online?
“Le nuove normative rappresentano una sfida, soprattutto per le imprese concessionarie di medie e piccole dimensioni e i loro Punti Vendita Ricarica, fondamentali per l’economia del gioco online in Italia.
L’incremento dei costi di concessione e l’introduzione di nuovi obblighi e limiti per i PVR stanno intensificando le preoccupazioni riguardanti le potenziali perdite occupazionali di queste realtà, minacciando la loro sopravvivenza e, di conseguenza, l’intera filiera del settore”.
Come vede l’evoluzione delle reti commerciali in questo contesto?
“Esiste un timore fondato che le filiere commerciali, specialmente quelle legate ai PVR, che possano iniziare a staccarsi dai concessionari di dimensioni medie e piccole prima dell’entrata in vigore del bando. Questo fenomeno potrebbe creare ulteriori difficoltà causando difficoltà immediate e perdite occupazionali anche tra i concessionari attualmente in attività”.
Alla luce della nuova riforma, quali gruppi ritiene possano beneficiarne, tra aziende, consumatori, scommettitori o le reti commerciali?
“La situazione è complessa. A un’analisi attenta, la riforma sembra non essere stata concepita prioritariamente per proteggere gli interessi degli scommettitori o dei consumatori.
Nonostante le intenzioni dichiarate di contrastare la ludopatia, le misure adottate rischiano di generare più confusione che chiarezza, tendendo a disorientare i giocatori. La preoccupazione è un sentimento largamente condiviso tra i professionisti del settore, come è emerso da discussioni, conferenze e dibattiti fin dalla presentazione delle prime bozze della riforma approvata”.
A tutela dei PVR, quali compiti attribuisci alle associazioni di categoria?
“I professionisti del settore e le associazioni di categoria rivestono un ruolo indispensabile a tutela degli interessi di tutti gli operatori, in particolare per i PVR durante periodi di significativi cambiamenti. Essi dovranno agire come mediatori per agevolare il dialogo tra il settore e il governo, oltre a offrire supporto pratico ai concessionari per adeguarsi alle nuove norme.
Spetterà a loro l’incarico di mantenere informati tutti gli attori del settore delle scommesse online, ai quali la riforma, oltre a introdurre nuovi adempimenti, impone anche severi doveri e sanzioni. Ad esempio, un PVR che opera senza richiedere il Tulps86 rischia un procedimento penale”.
Quale messaggio vorrebbe trasmettere ai gestori di PVR preoccupati per il futuro?
“Vorrei incoraggiare i gestori di PVR a restare ben informati e a cercare attivamente di adeguarsi alle nuove normative fin da subito. Il settore delle scommesse è da sempre caratterizzato da innovazione e cambiamento. Anche di fronte alle difficoltà, è fondamentale continuare a offrire servizi di alta qualità e conformi alla legge”.
Infine, come crede che il settore possa affrontare queste sfide in modo costruttivo?
“Parlare è la chiave. Operatori, filiera, associazioni e governo devono collaborare. Capendosi a vicenda, dovranno affrontare insieme questa rivoluzione normativa e i cambiamenti che ne derivano. Dobbiamo essere preparati, informarci, minimizzare gli impatti negativi e cercare le migliori soluzioni per tutti.
Unendo le forze, possiamo affrontare le sfide, evitando che il controllo del mercato del gioco online italiano, uno dei più grandi in Europa, cada nelle mani di poche multinazionali o peggio di quello illegale”.
PressGiochi
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