24 Novembre 2024 - 01:13

Pubblicità del gioco d’azzardo: il M5S presenta interrogazione urgente al Senato

“Le sponsorizzazioni da parte di società di scommesse sportive rappresentano un veicolo di promozione del gioco d’azzardo estremamente efficace, in grado di influenzare negativamente le scelte e i comportamenti dei

01 Agosto 2024

“Le sponsorizzazioni da parte di società di scommesse sportive rappresentano un veicolo di promozione del gioco d’azzardo estremamente efficace, in grado di influenzare negativamente le scelte e i comportamenti dei minori”.

Con queste parole gli esponenti del M5S, Croatti, Pirro, Turco ed altri hanno presentato una interrogazione orale con carattere d’urgenza ai Ministri per lo sport e i giovani e dell’economia e delle finanze.

“Il calcio, uno degli sport più seguiti e amati in tutto il mondo, rappresenta – affermano i senatori – un terreno fertile per la proliferazione di tali sponsorizzazioni;

l’ultimo eclatante e preoccupante caso è quello dell’Inter e della ricca sponsorizzazione del colosso del bet, Betsson Sport. La squadra, a partire dalla prossima stagione agonistica, avrà un nuovo sponsor sulle maglie che richiama direttamente il mondo del gioco d’azzardo, in quanto Betsson Sport è ufficialmente un sito di infotainment (informazione e intrattenimento), ma fa parte della nota Betsson group, una società di scommesse che opera da decenni in oltre 20 Paesi distribuiti in tre continenti;

il logo del brand sarà presente sulle maglie nerazzurre della prima squadra maschile per tutti gli impegni sia nazionali (campionato e coppa Italia) sia internazionali (come Champions league e mondiale per club). I ragazzi e i bambini che indosseranno le magliette dei propri idoli diventeranno loro malgrado testimonial dei marchi dei signori dell’azzardo presenti sulla divisa;

considerato inoltre che:

il decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87 (detto “decreto dignità”), all’art. 9 prevede il divieto assoluto di qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, indipendentemente dal mezzo utilizzato;

nel 2019 l’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni (AGCOM) ha pubblicato le linee guida sulle modalità di implementazione del divieto, concedendo una delega a giudizio degli interroganti non necessaria, in quanto chiunque voglia esercitare il proprio diritto di giocare d’azzardo ha già a disposizione strumenti e spazi sufficienti per conoscere quote e offerte commerciali legali, senza la necessità di “promuovere” ulteriormente queste informazioni in programmi sportivi;

sulla scia di questa deroga, sono nate decine di siti di infotainment che non pubblicano contenuti sulle scommesse ma le richiamano in modo palese;

considerato infine che, secondo l’ultima indagine dell’Istituto superiore di sanità, risalente al 2018, in Italia vi sarebbero 18,4 milioni di giocatori (il 36,4 per cento della popolazione maggiorenne) di cui un milione e mezzo (l’8 per cento dei giocatori) ad alto rischio, 1,4 milioni a rischio moderato e altri 2 milioni considerati a basso rischio”.

Gli esponenti pentastellati hanno quindi chiesto di sapere:

se i Ministri in indirizzo intendano adottare misure per limitare ovvero ridurre drasticamente la possibile esposizione di persone vulnerabili ai rischi del gioco d’azzardo;

se non ritengano opportuno attivare campagne di sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo, anche alla luce di quanto disposto dall’AGCOM, laddove, a parere degli interroganti, la pubblicità del gioco legale viene vista non come un fattore di rischio ma, al contrario, come un modo per arginare le pratiche illegali;

quali iniziative intendano assumere per garantire il rispetto delle normative vigenti in materia di pubblicità del gioco d’azzardo.

PressGiochi

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