Vogliono la modifica della legge sulle slot approvata lo scorso maggio. O almeno vogliono che non sia “retroattiva”, che coinvolga cioè anche i locali e gli apparecchi già attivi prima
Vogliono la modifica della legge sulle slot approvata lo scorso maggio. O almeno vogliono che non sia “retroattiva”, che coinvolga cioè anche i locali e gli apparecchi già attivi prima della legge. Sono i lavoratori del gioco legale, penalizzati dalle nuove norme in particolare sulle slot machine.
Oggi un folto gruppetto di questi lavoratori si è riunito di fronte al Consiglio regionale, nella speranza di “fare rumore”, anche perché a Palazzo Lascaris erano già programmate altre due audizioni. Il presidente Nino Boeti è sceso in strada ad ascoltare la loro voce e ha preso un impegno: li incontrerà in audizione il prossimo martedì.
“Questa legge ha messo in ginocchio l’intero settore. Dal 20 novembre scorso a oggi 90 persone sono state licenziate, altre lo saranno nei prossimi mesi” affermano i manifestanti. “Quello che noi chiediamo è di rivedere in parte questa legge, almeno per permettere di lavorare a chi già da prima operava in questo settore, in quelli che soltanto in seguito alla legge sono diventati ‘luoghi sensibili’. Chiediamo soltanto di poter lavorare”.
«Gli apparecchi – continuano i manifestanti – rappresentano solo il 24% del comparto in termini di fatturato, ma sono il 70% dell’occupazione».
«In Piemonte – aggiungono – la nuova legge regionale ha colpito un comparto che supera i diecimila posti di lavoro». «Non si cura la malattia con i divieti e non si aiutano i disperati creandone altri per questo chiediamo alla politica di aiutarci attuando norme preventive a tutela delle persone malate, garantendo la sopravvivenza del settore», concludono i lavoratori.
Una delegazione ha poi incontrato il presidente del Consiglio Regionale, Nino Boeti. «Sappiamo che non siete qui a perdere tempo, ma a difendere i posti di lavoro e noi non abbiamo interesse a toglierli. So che sono in arrivo degli emendamenti da inserire in un disegno di legge che dovremo approvare. Il mio compito sarà di fare l’arbitro».
Dal consigliere regionale Luca Cassiani arriva la solidarietà ai lavoratori: «Condivido i motivi della protesta e credo che questa legge, partita con intenti positivi e condivisibili come la lotta alla ludopatia, abbia poi di fatto creato dei problemi veri, con decine di persone già licenziate e altre che rischiano il posto di lavoro perché si è abolito di colpo il settore, senza dare la possibilità di riconversione industriale alle imprese e facendo distinzioni inappropriate tra i gestori delle slot e quelli delle Vlt».
«Si è distrutto il settore attraverso il distanziometro, che ha avuto un effetto espulsivo del gioco legale, favorendo il gioco illegale e quindi soprattutto la criminalità», conclude Cassiani.
PressGiochi