“Il gioco è economia reale, eccome. Si tratta di servizi, al pari di un’apericena, un caffè. Sono servizi ludici, che non hanno niente di diverso dagli altri servizi. Diverso è
“Il gioco è economia reale, eccome. Si tratta di servizi, al pari di un’apericena, un caffè. Sono servizi ludici, che non hanno niente di diverso dagli altri servizi. Diverso è quando parliamo di chi dal proprio computer fa trading online, compra e rivende guadagnando un margine. In quel caso, si può dire che non è stato attivato un processo produttivo. Non c’è stato uno ‘scambio di beni e servizi.
Una società di gaming deve rispettare una normativa molto complessa che viene continuamente aggiornata. E questo significa che sono nati studi specializzati nella consulenza per l’adeguamento alle nuove norme, oltre ai report da presentare periodicamente alle authority di riferimento. Adeguarsi a nuove norme significa spesso intervenire sulle attrezzature per apportare delle modifiche o addirittura sostituirle. E solo i dipendenti diretti dei concessionari sono decine di migliaia. Senza contare poi i gestori dei punti gioco e tutti coloro che lavorano intorno a quest’attività”.
Lo dichiara a PressGiochi Magazine Massimo Ferracci, Esperto di antiriciclaggio e docente di Finanza internazionale presso Nibi (Nuovo istituto di business internazionale).
GPM – PressGiochi
Fonte immagine: www.aracne.tv/
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