22 Dicembre 2024 - 13:46

Pozzi (Tar Toscana) a Nardella su sentenza regolamento giochi: “Noi applichiamo la legge, la politica rientri nei ranghi”

Regione Marche. Ludopatia fenomeno tipicamente maschile, pronto piano d’intervento Un invito a “fare il proprio mestiere, a rientrare nei ranghi, a non gettare discredito su un’istituzione che non lo merita”. Lo

23 Marzo 2017

Regione Marche. Ludopatia fenomeno tipicamente maschile, pronto piano d’intervento

Un invito a “fare il proprio mestiere, a rientrare nei ranghi, a non gettare discredito su un’istituzione che non lo merita”. Lo lancia Armando Pozzi, presidente del Tar della Toscana, a Dario Nardella, le cui parole dopo la sentenza che ha bocciato l’ordinanza ‘no slot’  non sono proprio andate giù.

“La delusione di molti cittadini, arrabbiati e sfiduciati, è anche la mia – aveva scritto Nardella su Facebook sei giorni fa, il giorno della sentenza -. Non è la prima volta che il Tar blocca un atto della nostra amministrazione che affronta problemi sociali ed economici nell’esclusivo interesse pubblico”.

Netta la risposta di Pozzi, in una conferenza stampa appositamente convocata questa mattina nella sede del Tar di via Ricasoli. “Voglio mandare un messaggio di tranquillità, non si tratta di essere a favore dell’interesse pubblico o privato, pro o contro un provvedimento. Noi applichiamo la legge, in base a criteri tecnici”, spiega Pozzi, invitando la classe politica a “rientrare nei ranghi e fare il proprio mestiere, senza polemiche immotivate che gettano discredito su un’istituzione che non lo merita e lasciano interdetti i cittadini, già abbastanza sfiduciati”.

Tra le motivazioni della sentenza che ha bocciato l’ordinanza comunale, che dallo scorso settembre imponeva stretti limiti a slot machine e video lottery e contro la quale avevano ricorso alcuni esercenti, c’era anche la considerazione che l’atto del Comune non avrebbe tenuto in pari considerazione l’interesse pubblico (la battaglia contro la ludopatia) e gli interessi economici delle attività economiche. Una motivazione alla quale aveva “reagito” il sindaco.

“Sono personalmente molto sensibile al tema delle slot machines, dire che la sentenza pende verso l’interesse privato non è esatto, semplicemente applichiamo la legge, e se qualcuno fa ricorso dobbiamo pronunciarci”, ripete Pozzi, facendo intendere che per porre limiti come quelli pensati da Palazzo Vecchio (che comunque sta già pensando al ricorso al Consiglio di Stato) servirebbe la modifica della legislazione nazionale, “che invece consente alle attività economiche di tenere slot e lottery”.

Infine, un messaggio ai cittadini toscani: “Possono stare tranquilli, i giudici di questo ufficio giudiziario sono rigorosi e imparziali nel rispettare il diritto, senza guardare in faccia nessuno”.

 

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