«Sono sempre più numerose – ha dichiarato il segretario generale Spi Cgil Potenza Pasquale Paolino – le persone che, subendo le ristrettezze della crisi, si rifugiano tra gratta& vinci, slot-machine
«Sono sempre più numerose – ha dichiarato il segretario generale Spi Cgil Potenza Pasquale Paolino – le persone che, subendo le ristrettezze della crisi, si rifugiano tra gratta& vinci, slot-machine e numeri del Lotto, nel tentativo di dare una svolta alla propria vita, non rendendosi conto che il gioco è “a perdere”. Dietro la promessa di facili vincite, di continui rilanci e incapacità di porsi limiti, si nascondono drammi di persone che hanno trasformato il gioco in una patologia, una vera e propria dipendenza, come quella delle droghe e parimenti distruttiva».
L’indagine condotta da Spi Cgil di Potenza, Asp e Associazione «Famiglie Fuori Gioco», è un campione rappresentativo per contribuire alla conoscenza di situazioni, spesso sottovalutate.
«La diffusione del gioco d’azzardo, infatti, – sottolinea l’esponente del sindacato dei pensionati – comporta un rischio in particolari gruppi di persone ad alta vulnerabilità e può sfociare in una vera e propria dipendenza comportamentale, il cosiddetto Gioco d’Azzardo Patologico, riconosciuto come un disturbo compulsivo complesso che causa gravi disagi per la persona derivanti dall’incontrollabilità del proprio comportamento di gioco e notevoli problemi sanitari e sociali. Dal punto di vista sociale i soggetti affetti da Gap presentano un elevato rischio di compromissione finanziaria personale che ha evidenti ripercussioni in ambito familiare e lavorativo, fino ad arrivare a gravi indebitamenti e alla richiesta di prestiti usuranti».
Come tutte le altre forme di dipendenza patologica, anche per il gioco d’azzardo patologico esistono persone più vulnerabili di altre e la loro identificazione precoce è la prima forma di prevenzione da attivare, oltre ad una serie di altre misure socio-ambientali che necessariamente devono accompagnare gli interventi sull’individuo che, in caso contrario, potrebbero venire vanificati.
E proprio la prevenzione e le politiche sociali possono davvero contribuire a mettere un argine al dilagare del gioco d’azzardo patologico. Il giocatore erroneamente considera il gioco di azzardo un gioco di abilità ed è convinto che ci siano circostanze favorevoli o sfavorevoli, fortuna o sfortuna. Tendenzialmente ricorda più le vincite che le perdite. In questa direzione, molto prezioso è il lavoro di conoscenza e sensibilizzazione che sta portando avanti l’associazione potentina PariMpari onlus, nata per diffondere la cultura scientifico matematica attraverso la logica ed il gioco, che ha ideato un’applicazione web, consultabile dal sito internet di PariMpari, che simula il funzionamento delle slot. Conoscere il cervello di una di queste “macchine mangiasoldi” e capire cosa accade quando questi congegni, diffusissimi nei casinò, nei bar, nelle case da gioco e nei centri scommesse, sono truccati può rendere consapevoli delle vere e proprie beffe nei confronti dei giocatori, attraverso illusioni di doppie, importanti vittorie a fine partita, così da stimolare a continuare a giocare, nell’abbaglio di essere andati vicino a una vincita.
«Siamo convinti – ha ribadito Pasquale Paolino – che il sindacato abbia il dovere di stare vicino a queste persone, di interrogarsi sugli effetti economico e sociali di questo business e riflettere su quanto sia subdolo il fatto che troppo spesso chi cede alla passione per l’azzardo non sia nemmeno consapevole di fare il gioco della criminalità organizzata».
PressGiochi
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