10 Gennaio 2025 - 05:06

Pordenone cerca alleati in provincia contro la lotta all’azzardo

A Pordenone, l’ordinanza di limitazione al gioco che è entrata in vigore ieri vuole essere solamente il primo passo per contrastare un fenomeno che non si ferma certo davanti ai

09 Gennaio 2018

A Pordenone, l’ordinanza di limitazione al gioco che è entrata in vigore ieri vuole essere solamente il primo passo per contrastare un fenomeno che non si ferma certo davanti ai confini amministrativi.

Nell’ultimo mese l’assessore Emanuele Loperfido ha incontrato e tenuto i contatti con sindaci e assessori «e la volontà politica di proseguire una medesima linea – spiega – è stata condivisa. Non è facile, i timori soprattutto da parte dei Comuni più piccoli non mancano, ma Pordenone attraverso il proprio ufficio legale ha fatto approfondimenti che ci consentono di dare un supporto anche agli altri enti locali».

La preoccupazione dei Comuni più piccoli è quella che ci possano essere ricorsi dai privati – soprattutto da aziende e sale gioco che hanno le “spalle grosse” – contro gli atti delle amministrazioni, ma proprio per questo Pordenone mette a disposizione degli altri il lavoro fatto dall’ufficio legale: sia per l’ordinanza, sia per la delibera – votata all’unanimità dal consiglio comunale – in base alla quale si è provveduto ad aumentare la tipologia dei luoghi sensibili (in città sono 308) ovvero quelli rispetto ai quali le sale slot o i locali con videolottery devono distare almeno 500 metri.

Se quest’ultima misura non può agire sull’esistente, può invece precludere il futuro delle attività: in caso di rinnovo della licenza o semplicemente di sostituzione delle apparecchiature, scatta infatti il nuovo limite.

L’ordinanza sugli orari, invece, va a limitare il gioco soprattutto nella pausa pranzo. Da ieri, infatti, le nuove disposizioni prevedono che l’orario massimo di funzionamento degli apparecchi possa essere solo dalle 8 alle 12 e dalle 18 alle 24 di tutti i giorni, festivi compresi, nelle sale gioco. Per quanto riguarda altre tipologie di esercizi commerciali (bar, ristoranti, alberghi, rivendite tabacchi, esercizi commerciali, ricevitorie lotto, agenzie di scommesse, negozi di gioco, sale bingo), invece, l’orario pomeridiano è autorizzato dalle 16 alle 19.

«Le proteste non sono certo mancate – evidenzia l’assessore Loperfido –, anche io ho ricevuto molte chiamate di disappunto, soprattutto per la limitazione nella fascia della pausa pranzo, ma se vogliamo effettivamente limitare la possibilità delle persone di giocare d’azzardo, dobbiamo incidere sui comportamenti. Ecco perché diventa importante la collaborazione tra tutte le amministrazioni locali, altrimenti non facciamo altro che trasferire le persone da un Comune a un altro. Si chiede a tutti un impegno che va ben oltre le appartenenze».

Una prima risposta è già arrivata da Valvasone Arzene, che ha adottato la delibera per estendere i luoghi sensibili (aggiungendo i parchi, tutte le strutture con funzioni sociali, bancomat e compro oro). Va detto che dalla parte dei Comuni c’è comunque la legge regionale (l resa ulteriormente stringente nel 2017). Pur non essendo sull’asse della Pontebbana, anche il Comune di Azzano

Decimo ha mostrato particolare sensibilità al tema – stimolato anche dalla minoranza (particolarmente attivo il consigliere Gabriele Pardini) – e ha adottato subito sia l’ordinanza di limitazione degli orari, che l’ampliamento dei luoghi sensibili.

 

 

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