Avv. Vizzino: “Ben poco si sta facendo per informare (ed educare) la cittadinanza e le politiche sociali e sanitarie sul GAP” Scommesse. Il Tar Veneto accoglie il ricorso di un
Nel consiglio comunale di ieri sera è stata approva all’unanimità la delibera sull’incremento delle aree sensibili e le linee guida per i nuovi orari di apertura delle slot. Sul tema esisteva anche una mozione elaborata dai gruppi consiliari M5S, Pn 1291, Partito Democratico, I Cittadini e Il Fiume che proponevano interventi per prevenire e contrastare il gioco d’azzardo patologico e di realizzare una ludoteca civica.
“Siamo la prima amministrazione in regione che interviene dettando una nuova linea e un orientamento per limitare il gioco d’azzardo. L’unanimità espressa dalle forze politiche in consiglio comunale dimostra che abbiamo toccato un tema sensibile e speriamo di fare da capofila per altre amministrazioni”.
Così l’assessore al commercio e alla sicurezza Emnauele Loperfido all’indomani dell’approvazione delle misure sulle ludopatie. Due le delibere presentate da Loperfido «con l’obiettivo di contenere il gioco d’azzardo patologico, un fenomeno preoccupante e in crescita a Pordenone».
La prima delibera dà la possibilità all’amministrazione comunale di limitare, qualora lo ritenga opportuno, l’orario di utilizzo delle slot. Il documento, dunque, non limita di per sè l’uso delle slot, ma dà al Comune l’opportunità normativa di farlo.
La seconda delibera estende a parchi, bancomat e «compro oro» l’elenco dei punti sensibili stabiliti dalla legge regionale – come scuole, ospedali, luoghi di aggregazione giovanile – vicino ai quali non possono essere installate le slot, esattamente nel raggio di 500 metri. “Una decisione importante, anch’essa presa in stretto contatto con l’azienda sanitaria – spiega Loperfido – che permette di contrastare l’atteggiamento compulsivo di ricerca di contanti per giocarli subito”. Da precisare che questa misura riguarda le nuove installazioni di macchinette, non quelle già esistenti che rimarranno dunque al loro posto.
Nel 2014 a Pordenone si sono registrati 106 casi ufficiali di ludopatia, 110 nel 2015 e 100 nel 2016. Dal primo gennaio 2017 si sono registrati 35 nuovi casi. Ma ciò che preoccupa di più è che si tratta soprattutto di un fenomeno sommerso e si stima che le persone realmente colpite in una popolazione di 50 mila abitanti come Pordenone siano tra un minimo di 260 fino a 1144. E spesso, quando la situazione emerge, il soggetto è già indebitato fino al collo. “Dopo questo intervento il Comune sarà impegnato anche nell’opera fondamentale di prevenzione con i propri servizi sociali guidati dall’assessore Grizzo” conclude Loperfido.
Pordenone. L’Ass. Loperfido: “Abbiamo deciso adottare ulteriori limiti per prevenire il Gap”
PressGiochi
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