All’inizio di novembre, ci sarà un nuovo confronto tra sindacati e azienda, per scongiurare nuovi licenziamenti. Intanto, però, scatta lo sciopero dei lavoratori della Snaitech che incroceranno le braccia per
All’inizio di novembre, ci sarà un nuovo confronto tra sindacati e azienda, per scongiurare nuovi licenziamenti. Intanto, però, scatta lo sciopero dei lavoratori della Snaitech che incroceranno le braccia per due giorni, il 27 e 28 ottobre, dopo la comunicazione aziendale di volere aprire una nuova procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori, 11 (sui 13 complessivi) nella sede di Porcari dove è stato proclamato uno sciopero di 8 ore che coinvolgerà i dipendenti a tempo pieno.
Una seconda giornata di protesta andrà in scena domani 28 ottobre con altre 8 ore di sciopero per chi invece effettua lavorazioni con orari di lavoro a turni.
“A breve valuteremo, anche a seguito dell’incontro previsto con l’azienda, se adottare nuove iniziative – annuncia Massimo Braccini, coordinatore nazionale Fiom del gruppo Snaitech – la scorsa procedura di mobilità vedeva interessati 66 lavoratori, ma l’accordo sindacale raggiunto a maggio, e che resta in vigore fino al 31 dicembre – non prevedeva licenziamenti se non volontari”.
A oggi sono rimasti interessati al fondo di integrazione salariale 13 lavoratori, la maggior parte concentrati nello stabilimento di Porcari, oltre alle sedi di Roma e Milano.
“Non crediamo che si possano trovare soluzioni ai problemi attraverso i licenziamenti, su queste basi non ci sarà nessuna possibilità di trovare accordi sindacali – prosegue Braccini- Braccini – con questo annuncio l’azienda si assume inoltre la responsabilità di aver forzato una procedura in corso, di provocare quindi una nuova fase di tensione con conseguente conflittualità. Dopo aver passato un anno accompagnato da difficili discussioni e trattative che, con senso di responsabilità, aveva portato a definire un accordo di garanzia tra le parti”.
“Nei mesi successivi – conclude l’esponente Fiom – verificheremo se ci sono spazi per soluzioni che prevedono garanzie lavorative per tutti i lavoratori, ben sapendo
che bisogna individuare nuove mansioni, anche in considerazione ad un’ottica di rilancio dell’azienda, visto che le condizioni economiche appaiono in sostanziale ripresa e quindi sarebbe proprio ingiusto se il prezzo della crisi fosse scaricato sulle spalle dei lavoratori”.
PressGiochi