“Negli ultimi anni ho dovuto constatare come il legislatore continui a trattare il settore del gioco pubblico come un comparto con la peste. L’Italia rappresenta un modello per la costruzione
“Negli ultimi anni ho dovuto constatare come il legislatore continui a trattare il settore del gioco pubblico come un comparto con la peste. L’Italia rappresenta un modello per la costruzione di regole concessorie e di vigilanza che hanno permesso la gestione di un settore con una occupazione stabile. Ma l’apparato normativo andrebbe costantemente aggiornato”.
Ad affermarlo il senatore Gianni Pittella del Pd intervenendo in apertura del convegno di presentazione del Progetto sul settore del Gioco, realizzato in collaborazione Luiss Business School e Ipsos al Senato.
“Nel 2020 – continua Pittella – tutte le tipologie di gioco hanno registrato una riduzione nella raccolta rispetto all’anno precedente e questo ha nascosto uno spostamento verso l’illegale. Non possiamo lasciare spazio alle mafie.
Dobbiamo evitare che questa tendenza porti alla riduzione dell’occupazione legale.
Dobbiamo dare certezze alle imprese. Abbiamo il tempo per farlo ma il legislatore (Mef, Ragioneria e Parlamento) non ha ancora il coraggio necessario. La legislazione nazionale italiana ha portato ad una svolta con la normativa concorrente tra stato e enti locali, con la nascita di contenziosi in tutto il territorio. Pensiamo al distanziometro su cui regioni e comuni si sono sbizzarriti, spesso a favore del gioco illegale. Ripartire dall’intesa del 2017 ed aggiornarla per permettere un’offerta pubblica adeguata alla domanda tutelando imprese e consumatori, stato e gettito. Il riordino è essenziale perché prodromico al rinnovo delle concessioni.
Dobbiamo riavviare il circolo virtuoso per migliorare l’offerta del settore, il controllo e la prevenzione”.
PressGiochi
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