Mentre dopo la relazione sulla clausola valutativa degli effetti della Regione Piemonte abbiamo assistito a dichiarazioni convinte degli effetti benefici della norma a distanza di 3 anni dalla sua applicazione
Mentre dopo la relazione sulla clausola valutativa degli effetti della Regione Piemonte abbiamo assistito a dichiarazioni convinte degli effetti benefici della norma a distanza di 3 anni dalla sua applicazione con dichiarazioni e studi che sembrerebbero minimizzare gli effetti su filiera e occupazione, sono molti gli imprenditori piemontesi preoccupati per il proprio futuro.
Alcuni propongono di unirsi per sollecitare il Presidente Cirio a rivalutare il problema.
Scrive sui social un imprenditore: “Come sapete a breve (maggio) una normativa errata ma vigente provvederà a distruggere nella sua maggioranza il comparto gioco in Regione Piemonte. La retroattività e il distanziometro taglieranno le gambe già mozze di parecchie imprese con conseguenze devastanti sia dal punto di vista economico che occupazionale. Sono stato spettatore in questi mesi di azioni di cui ho avuto testimonianza ancora ieri di lavoratori e imprenditori persone che hanno cercato in tutti i modi di scuotere i politici regionali per una celere abrogazione della legge e promulgazione di quella nuova e corretta. I tentativi gli forzi di queste persone non sono attualmente stati accolti ,per incoscienza, terrore di ostruzionismo e/o altri ragioni in contrasto con quello promesso al momento di campagna elettorale .Il problema rimane.
Siamo ormai prossimi (20 maggio) – propone di scrivere in Regione l’operatore del settore giochi – alla scadenza prevista dalla Legge N.9/2016 questo termine, sarà il termine di distruzione di un settore a livello Regionale, quello degli OPERATORI DEL GIOCO PUBBLICO.
Non può essere che un amministrazione liberale come la Vostra possa accondiscendere e accettare che si innesti questo meccanico di distruzione occupazionale e sofferenza economica.
Il terrore dell’ostracismo delle opposizioni però stanno rendendovi complici di tale scempio.
Chi siamo? Questo ormai dovreste saperlo siamo dei lavoratori, che meritano pari dignità e diritti, siamo persone che hanno famiglia che contribuiscono alla produzione di un gettito erariale che a livello nazionale è il terzo, siamo onesti contribuenti tassati per ben tre volte, versiamo infatti in primis il prelievo erariale utile, imposta elevata all’ennesima potenza dal governo centrale come in nessuno altro paese al mondo, versiamo la tassa sulle vincite e quelle relative ai nostri ricavi, siamo quegli operatori del gioco pubblico che garantiscono con le nostre apparecchiature e i nostri ambienti la legalità salvaguardando la socialità e avvertendo il consumatore di eventuali problematiche, siamo coloro che per lavorare devono garantire dei requisiti (sulle nostre persone) per ottenere Licenze di Pubblica Sicurezza nonché investitori di concessioni rilasciate dai Monopoli di Stato.
I numeri “reali li conoscete, per quel che riguarda il Piemonte e non date attenzione ai dati elusi e falsati da qualche esponete politico promotore di proibizionismo e disfattismo.
I Report di CGIA Mestre li elenchiamo nuovamente:
Aumenta la raccolta ma aumenta anche l’illegalità
La raccolta in Piemonte nel triennio 2016-2019, nonostante il distanziometro previsto dalla Legge regionale, è aumentata di 460 milioni di euro, ben il 7% in più. A causa delle norme nazionali, regionali e locali, tra cui la riduzione del numero degli apparecchi da intrattenimento, l’aumento delle distanze da luoghi sensibili e la riduzione degli orari di gioco, ha determinato un incremento del gioco illegale. I controlli della GDF sul gioco hanno quindi evidenziato un aumento delle irregolarità e un aumento esponenziale dell’imposta evasa che è passata da 477 mila euro del 2016 a oltre 4,5 milioni di euro nel 2018.
Effetti sul lavoro
Gli incassi delle slot machine in Piemonte sono in forte crollo, così come le occupazioni che hanno portato un netto taglio alle entrate erariali. Le slot in Piemonte sono diminuite di oltre 17mila unità tra il 2016 e il 2019, riduzione che ha interessato anche gli esercizi generalisti, come bar e tabacchi, in cui sono presenti apparecchi da gioco: dai 6.323 del 2016 ai 1.431 del 2019 (77,4%), più del doppio rispetto al taglio su scala nazionale (30%). Anche i dipendenti sono interessati da questo taglio, considerato che la loro occupazione è garantita dal reddito degli apparecchi. Si stima, senza considerare l’impatto del distanziometro sul settore delle sale dedicate (sale gioco e sale scommesse), una perdita dei posti di lavoro pari a 1.700 unità. Da maggio 2021, considerata invece la piena applicazione del distanziometro, si stima una perdita complessiva dei posti di lavoro tra le 2.870 e le 3.800 unita rispetto al 2016.
Effetti sull’erario
E’ di circa 163 milioni, tra Preu e canone concessorio, la perdita annua per l’erario. Perdita che può aumentare sino a 200 milioni se si calcola il mancato gettito legato alla riduzione di fatturato per le aziende del settore. In Piemonte il comparto degli apparecchi ha garantito nel 2019 un gettito di oltre 354 milioni di euro. Se questo gettito sparisse e ci fosse la necessità di rimpiazzarlo, ogni famiglia piemontese dovrebbe versare ben 176 euro. Ma la realtà dei fatti è che questo settore contribuisce alle casse pubbliche ben oltre 400 milioni se si considerano, oltre al PREU, tutte le altre forme di imposizioni che gravano sulle imprese.
Vi preghiamo, vi scongiuriamo, vi invitiamo a promuovere e votare con estrema urgenza un provvedimento giusto come la proposta di legge regionale n.99.
Fatelo ora, fatelo il prima possibile. L’abolizione soprattutto della retroattività sarà garanzia di liberalità e tutela occupazionale nonché di investimento sarà promotrice di sviluppo per tutte le imprese anche microimprese, l’indotto tutto, potrete così dare per l’ennesima volta segnale della buona amministrazione locale e continuità a quello che avete compiuto anche in questi tempi difficilissimi di emergenza sanitaria”.
PressGiochi
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