La Sezione piemontese della Società Italiana di Alcologia (SIA) condivide e sostiene le contrarietà espresse da diverse associazioni e società scientifiche che si occupano di gioco d’azzardo, patologie delle dipendenze
La Sezione piemontese della Società Italiana di Alcologia (SIA) condivide e sostiene le contrarietà espresse da diverse associazioni e società scientifiche che si occupano di gioco d’azzardo, patologie delle dipendenze e usura,circa l’eventuale modifica della attuale legge regionale. I consumi di bevande alcoliche sono ,da sempre, insistenti nei luoghi dove le persone giocano: bar e casinò.
In particolare – scrive la SIA alla Regione Piemonte – le categorie più sensibili e fragili della popolazione generale,come i minorenni e gli anziani, quando frequentano tali luoghi ,sono esposte contemporaneamente ai rischi alcol correlati e a quelli derivanti dal gioco d’azzardo.
Tutte le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e le politiche di prevenzione dell’Unione Europea concordano sulla necessità di ridurre l’accessibilità e la disponibilità di alcolici per i giovani,garantendo un ambiente sano e sicuro (“Action Plan on Youth Drinking and on Heavy Episodic Drinking (Binge Drinking) 2014-16 – Progress evaluation report (2019). Il mantenimento di luoghi sensibili (scuole,banche,uffici postali,strutture sociali e sanitarie) liberi da alcol e gioco d’azzardo è un obiettivo possibile e virtuoso che non limita affatto l’imprenditoria ma,al contrario,sviluppa economia sana e capitale sociale. D’altronde,dal punto di vista clinico, l’esperienza ci mostra che la maggior parte di cittadini che si presentano nei Servizi di Alcologia per Disturbo da Uso di Alcol (DUA) soffre anche per problemi legati al gioco,in una dimensione di comorbilità già segnalata dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali,DSM 5.
Esiste una considerevole percentuale di persone con dipendenza che hanno problemi con il gioco d’azzardo e viceversa. Sono diversi i ricercatori che si stanno occupando di studiare le similitudini tra i due fenomeni.
Le reazioni di fondo che si innescano nel cervello quando un soggetto consuma alcol sono molto simili a quelle del giocatore d’azzardo. Anche in quest’ultimo caso il cervello rilascia dopamina, lo stesso processo che si verifica con le sostanze che creano dipendenza. Secondo una ricerca condotta in Italia, che ha incrociato i dati sull’uso di stupefacenti con quelli relativi alla frequenza di gioco, “in chi non ha mai giocato, è stato rilevato un uso di sostanze solo nel 3% dei casi, per chi gioca tutti i giorni, dunque un giocatore problematico, c’è un uso di sostanze nel 12% dei casi. Nei giovani il rapporto è ancora più evidente. Tra chi non gioca l’uso di sostanze è al 17,5%; per chi pratica i cosiddetti giochi sociali (non pericolosi) si passa al 24,4%; nel gioco problematico la percentuale arriva al 34,1%; mentre per il gioco patologico si sale, addirittura, al 41,7%”. Tale situazione di fragilità comporta anche un rapporto più frequente con gli alcolici: il giocatore problematico o patologico ne fa un uso maggiore. Le persone che soffrono di dipendenza dal gioco possono ricorrere all’alcol per placare i nervi prima di una scommessa, o quando sono costretti a trascorrere una quantità prolungata di tempo senza giocare. Negli Stati Uniti molti casinò servono alcolici gratuitamente o hanno costantemente camerieri che offrono bevande. Naturalmente, ciò alimenta la tentazione a scommettere, in quanto sotto l’influenza dell’alcol, l’individuo può facilmente dimostrarsi più incline al gioco scommettendo più denaro di quando è sobrio (ridotta capacità di giudizio). Secondo alcuni studi almeno il 6% degli abitanti degli Stati Uniti potrebbe presentare un’inclinazione verso il gioco d’azzardo patologico; il 20% delle persone con disturbi nel consumo di alcolici ha presentato problemi correlati a disturbi compulsivi con il gioco. I ricercatori hanno inoltre scoperto che una persona su cinque colpita da questa miscela di dipendenze ha tentato almeno una volta il suicidio. Considerando il costante aumento delle persone con evidenza di danni alcol correlati afferente ai Servizi specialistici e in Ospedale generale, risulta necessario mantenere le buone pratiche con cui, negli anni precedenti, il Piemonte ha arginato il dilagare di stili di vita pericolosi per la salute e per la civile convivenza.
In tale direzione, il DdL n°53,perfezionando il concetto di distanza dai “luoghi sensibili” e integrando l’elenco dei medesimi ,favorisce la promozione e la tutela della salute di tutti i cittadini proteggendo dall’induzione al Gioco d’Azzardo le fasce più fragili della popolazione. Pertanto il Direttivo della sezione piemontese della SIA esprime parere favorevole all’approvazione del DdL n°53.
Al contrario il DdL n° 56,esonerando gli Esercizi presso cui si giocava d’azzardo alla data di entrata in vigore della L.R. 9/2016 (anche in caso di cambio del gestore), dalla applicazione dell’art.5 della medesima (che dispone le distanze minime di collocazione dai luoghi sensibili) mortifica il dispositivo precedente ed espone i cittadini più suggestionabili ( giovani e anziani) a gravi rischi per la salute.
Quindi il Direttivo della sezione piemontese della SIA esprime parere non favorevole all’approvazione del DdL n°56.
PressGiochi
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