“Nella seduta del Consiglio Regionale di ieri abbiamo assistito ad una bagarre sugli effetti della legge regionale sul gioco, con un Assessore al lavoro che, nonostante i numerosi moniti lanciati
“Nella seduta del Consiglio Regionale di ieri abbiamo assistito ad una bagarre sugli effetti della legge regionale sul gioco, con un Assessore al lavoro che, nonostante i numerosi moniti lanciati in questi ultimi mesi, sembra ignorare le gravi ricadute occupazionali e lo stato di crisi aziendale che sta generando la normativa: ricordo all’Assessore Pentenero che è dal 20 novembre 2017 -data in cui è entrato in vigore l’obbligo di rimuovere gli apparecchi dagli esercizi generalisti- che hanno iniziato a manifestarsi queste conseguenze” così Luciano Rossi, Consigliere As.Tro della Regione Piemonte.
“Ora, però, la situazione è destinata a precipitare irrimediabilmente, visto che -entro il 20 maggio 2019- saranno costrette a chiudere anche le sale da gioco, le sale dedicate, le agenzie di scommesse e le sale Bingo che, nel frattempo, non siano riuscite ad adeguarsi al distanziometro: quella data segnerà la fine del gioco terrestre in Piemonte.
Infatti – continua Luciano Rossi – se la prima ondata di effetti negativi ha colpito solo bar e tabacchi, privandoli di una importante fonte di approvvigionamento che serviva anche a pagare gli stipendi, l’entrata in vigore del ‘distanziometro’, per gli esercizi dedicati al gioc, si tradurrà in cessazione dell’attività e licenziamenti di massa, visto che si tratta di attività che vivono esclusivamente dei proventi derivanti dal gioco di Stato”.
“Prima di riconsegnare completamente l’offerta di gioco nelle mani dell’illegalità – e, a questo proposito, consiglio all’Assessore Pentenero di fare un sopralluogo nei bar piemontesi, dove le slot sono state rimpiazzate dai ‘totem’ collegati a piattaforme di gioco, situate nei paradisi fiscali- chiediamo a gran voce l’apertura di un tavolo di crisi. Abbiamo, quantomeno, il diritto che la Politica si interessi delle sorti di tutti quei lavoratori che, tra pochi mesi, saranno costretti a rimanere a casa, a causa di una scelta consapevole della giunta Chiamparino che, fino ad oggi, li ha completamente ignorati trattandoli come dei paria e non come lavoratori che raccolgono soldi in nome e per conto dello Stato”, conclude il Consigliere As.Tro.
PressGiochi